Manolito P2P: querelato il suo ideatore

Manolito P2P: querelato il suo ideatore

Il creatore del programma

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, è stato

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con l’accusa di concorrenza sleale dalla società

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.

La stessa, attraverso i suoi legali, avrebbe chiesto, a titolo di risarcimento, la cifra record di 13 milioni di euro.

Pablo Soto, ideatore del client sotto accusa, si aspettava prima o poi una richiesta del genere, anche perché il suo programma, sviluppato nel 2000, è stato utilizzato da circa 20 milioni di internauti, i quali, in maniera anonima hanno condiviso musica attraverso il Web.

Il client ideato da Soto si può utilizzare gratis accettando degli spot pubblicitari, oppure pagando la modica cifra di cifra 15 euro per scaricarlo.

Secondo Promusicae, Pablo Soto crea applicazioni che tentano gli utenti e li incitano a scaricare file protetti dal diritto d’autore e di conseguenza emergerebbe una condotta delittuosa con scopi altamente lucrativi a danno di terzi. D’altro canto, i legali di Manolito P2P sostengono che Soto crea soltanto dei programmi per condividere la libera musica e per facilitarne la sua diffusione in Rete.

Tuonano gli avvocati di Soto:

È come accusare dei fabbricanti di armi perché le stesse vengono utilizzate per commettere degli omicidi.

Alla luce dei fatti esposti, i pareri appaiono piuttosto contrastanti e appare inevitabile una battaglia a suon di avvocati e ricorsi.

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