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Ha destato molta curiosità la notizia, pubblicata nella giornata di ieri da Bloomberg, della possibile sostituzione dei processori Intel nei Mac con soluzioni ARM appositamente progettate da Apple. Un proposito che potrebbe concretizzarsi già nel 2020, con l’apparizione del primo esemplare sul mercato, una vera e propria rivoluzione per Cupertino, capace di garantire maggiore controllo sulle performance e una migliore ottimizzazione tra hardware e software. Non è tutto, però, poiché secondo gli analisti questa mossa potrebbe garantire al gruppo californiano un importante risparmio annuale.
Secondo quanto riportato da Wamsi Mohan, analista per Bank of America Merrill Lynch, Apple potrebbe risparmiare ben 500 milioni di dollari l’anno producendo
Ma non è tutto, poiché Apple potrebbe risparmiare non solo sui costi di produzione e sulle partnership con
Stando all’analista, il passaggio dalla piattaforma Intel a quella ARM potrebbe avvenire gradualmente, prima includendo i MacBook più economici e poi, negli anni successivi, estendendo questi processori all’intero catalogo laptop e desktop. Non vi sono fra gli esperti grandi preoccupazioni sulle eventuali performance, poiché già su mobile queste soluzioni si sono dimostrate molto potenti e versatili, mentre qualche dubbio permane sulla compatibilità: ovviamente, al cambio di processore, sarà necessario che anche gli sviluppatori di terze parti si adeguino adattando il loro software. Non resta che attendere ulteriori in discrezioni in merito, di conseguenza, anche se i primi dettagli certi in merito potrebbero non apparire prima di un paio d’anni.