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Dopo le
Dal primo luglio a tutti i device capaci di incamerare, riprodurre, registrare e copiare suoni e immagini sarà applicata una tassa di circa 3 euro che potrà essere pagata dai clienti o dai venditori: così ha deciso il governo spagnolo. Lo scopo come sempre è poi ridistribuire gli introiti della tassa ai detentori del diritto d’autore per compensarli delle perdite che vengono dalla pirateria. L’obiettivo della tassa è recuperare 117,8 milioni entro la fine dell’anno.
Dall’altra parte gli ISP britannici
Il rischio è infatti di non riuscire a trovare una soluzione accettabile entro Aprile del 2009, data fissata dal Governo e dopo la quale prenderà in mano la questione. E come ricordano gli stessi dirigenti: «Una soluzione di mercato è sempre la cosa migliore perchè hai il controllo. Quando invece la soluzione è imposta dal Governo ti ritrovi nel ruolo di un bambino».
Non è chiaro a che punto siano le trattative nè come siano le forze in campo, di certo il settore si è ritrovato tutto al London Calling, l’annuale conferenza di settore che riunisce etichette, produttori, società di diritti, artisti e manager.
Uno dei punti di incontro è incarnato da Feargal Sharkey, un’ex popstar ora a capo della BMR (British Music Rights), un’organizzazione che rappresenta più di 50.000 soggetti tra compositori e editori: «Sono davvero ottimista» ha detto «Tre mesi fa queste persone non si sarebbero mai riunite nella stessa stanza».