Lodsys scommette 1000 dollari contro Apple

La Lodsys ha pubblicato una serie di post nei quali respinge la difesa Apple: il gruppo pretende il rispetto del proprio brevetto.
La Lodsys ha pubblicato una serie di post nei quali respinge la difesa Apple: il gruppo pretende il rispetto del proprio brevetto.
Lodsys scommette 1000 dollari contro Apple

Se uscirà sconfitta dalla querelle legale con Apple, Lodsys invierà 1000 dollari ad ognuno degli sviluppatori iOS denunciati per scusarsi del disturbo. Ed è questa una provocazione forte: il gruppo, che ha inviato ad oggi sette lettere di diffida chiedendo la regolarizzazione della necessaria licenza per gli acquisti in-app, scommette sui propri brevetti respingendo il monito Apple e rilanciando la sfida. Ed è una sfida che interessa ogni singolo sviluppatore iOS o Android: in ballo v’è parte degli introiti maturati grazie alle applicazioni sviluppate attorno ad un sistema di acquisto in-app.

Ad oggi la Lodsys ha inviato le lettere a piccoli sviluppatori iOS e Android (destinatari: Combay, Iconfactory, Illusion Labs AB, Shovelmate, Quickoffice, Wulven Games e Richard Shinderman). Apple da parte sua ha immediatamente difeso i propri partner ricordando come una licenza fosse già in atto e valesse non solo per l’azienda di Cupertino, ma anche per tutti i developer impegnati su App Store. Il teorema Lodsys è invece opposto: la licenza Apple non copre i doveri dei singoli sviluppatori, ai quali viene così richiesta una piccola percentuale degli introiti conseguiti. Percentuale piccola, ma significativa: se la Lodsys dovesse avere la meglio, grosse somme andrebbero al gruppo, sarebbero sottratte dal mercato di Cupertino ed Apple sarebbe costretta a scendere a patti per organizzare la difesa degli sviluppatori e la loro posizione di fronte allo scomodo brevetto.

Dopo giorni di silenzio, dunque, la Lodsys torna a graffiare. Respinge la difesa Apple, rilancia le accuse, allunga la mano agli sviluppatori interessati e tenta di sgombrare il campo da ogni pregiudizio nei confronti dell’iniziativa legale intrapresa: «vogliamo soltanto essere pagati per i nostri diritti». Non solo: la Lodsys tenta anche di smontare l’immagine Apple (e Google) agli occhi degli sviluppatori sottolineando la limitata responsabilità del gruppo rispetto a quella dei partner che ne arricchiscono l’App Store. Tra le righe sembra emergere una sfida diretta a chi gestisce i marketplace per applicazioni cercando con essi, più che con i singoli sviluppatori, una concertazione che porti ad un accordo economico per licenze ben più onerose rispetto a quelle contratte finora.

La Lodsys fa sapere di aver già informato Apple delle proprie posizioni e del proprio modo di vedere le cose. La distanza tra i due punti di vista è radicalmente differente e pertanto, mentre le trattative sottobanco sono già in auge, i due gruppi espongono pubblicamente tagli interpretativi opposti ed incompatibili. Ma le manovre sono già iniziate: i legali Lodsys hanno formalizzato le prime denunce ed Apple si sarebbe già interessata al raggiungimento di una posizione di comodo. La vicenda non sembra destinata a chiudersi in un nulla di fatto come la precedente comunicazione Apple sembrava voler suggerire.

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