/https://www.webnews.it/app/uploads/2012/01/google-money.jpg)
Che i colossi dell’hi-tech investissero parte dei propri guadagni in attività di lobbying non è una novità. Ma Google nel 2011 supera tutti: secondo le stime della banca dati Lobbying Disclosure Act, pubblicate trimestralmente dal Senato degli Stati Uniti, l’azienda di Mountain View ha infatti impiegato l’88% in più rispetto all’anno precedente, 9,68 milioni di dollari per essere precisi.
È nell’ultimo trimestre del 2011 che
ha investito la cifra maggiore: 3,76 milioni di dollari, di cui 150.000 a favore delle leggi che regolamentano le connessioni a banda larga. Il resto BigG l’ha speso per il cloud computing, la libertà di espressione, la riservatezza dei dati e la censura: lobbying, in altre parole.
Finora Microsoft aveva detenuto il record: dai dati emerge che la cifra destinata dall’azienda di Bill Gates all’attività di lobbying nell’arco dell’anno appena finito è pari al 7,34 milioni di dollari, incrementando del 6% il suo interesse nei confronti delle decisioni politiche. Anche Facebook e Apple vengono citate nei dati, e i temi finanziati sono perlopiù simili: privacy, commercio online, libertà di espressione e, non ultima per importanza, la nuovissima proposta di legge
.
Cifre sostanziose che, nel caso specifico di Google, vengono investite anche considerando le proprie vicende giudiziarie: nel giugno scorso a BigG è infatti stato notificato un mandato di comparizione, a causa delle messa in discussione dei criteri che regolano le
. Ad agosto, poi, l’azienda è stata multata per aver pubblicizzato
di una farmacia canadese.
Concludendo, fino a marzo il motore di ricerca rischia di essere denunciato per abuso della propria posizione dominante da parte della
. È forse un modo per garantirsi l’appoggio dei leader o davvero Google investe questi soldi per mero interesse nei confronti della politica?