Qualche giorno fa è stato lanciato un
Quel che ha sorpreso, fra gli altri, Janko Roettgers di
Nella domanda in questione si chiedeva da dove provenissero i file visualizzati con l’Apple TV, e fra le possibili scelte c’erano le seguenti:
- Film o show televisivi scaricati da Internet (peer 2 peer, Bittorrent, altre fonti);
- Video dalla collezione DVD dell’utente.
La prima opzione si commenta da sola: è vero che non tutto ciò che circola nelle reti di file sharing è di per sé illecito, ma certo ci sembra difficile pensare che un film o un programma televisivo possano essere liberamente scaricati senza violare le leggi sul diritto d’autore.
Ma anche la seconda opzione è degna di nota: eseguire copie non autorizzate di DVD, anche se regolarmente acquistati, è comunque illegale, poiché per riuscirvi si deve obbligatoriamente bypassare il meccanismo anticopia.
Forse che la società di Cupertino voglia operare un censimento dei pirati su Macintosh? Non ci pare plausibile. L’opinione di Apple Insider è che uno dei grossi limiti dell’Apple TV sia quello di non poter fornire un processo on-the-fly per eseguire l’estrazione e la conversione dei DVD. L’hardware e il software ci sono, ma gli ostacoli sono appunto di natura legale. Se i risultati del sondaggio fossero stati indicativi in questo senso, Steve Jobs avrebbe quindi richiesto alle major hollywoodiane una licenza per poter inserire questa utilissima funzione nelle future edizioni del suo lettore multimediale.
La seconda ipotesi, avanzata da Roettgers, è che la Apple abbia intenzione di supportare un maggior numero di codecs, quali ad esempio i celeberrimi Divx e Xvid, lo standard per chi scarica video dai network P2P. Una decisione già presa da Microsoft per
Difficilmente scopriremo la verità, anche perché, onde evitare equivoci, la Apple ha "chiuso" e oscurato il sondaggio non appena la notizia si è diffusa.