L'Italia sulla banda larga è indietro

L'Italia sulla banda larga è indietro

Così asserisce Corrado Calabrò presidente dell’Autorità per le garanzie delle comunicazioni a margine del convegno in cui il presidente esponeva la sua relazione annuale.
Ufficialmente dunque il Governo pone in essere una questione molto importante che purtroppo già molti conscevano e si chiedevano quando i “poteri forti” avrebbero detto qualcosa in merito.
Ma è ancora più grave constatare come l’Italia sul fronte banda larga non sia indietro solo rispetto agli altri Paesi del G7, ma anche rispetto all’Europa allargata ai 27 paesi e quindi contando anche stati dove l’economia e lo sviluppo teoricamente dovrebbero essere molto più indietro rispetto a noi.

Calabrò al riguardo asserisce:
“L’attuale situazione risente della presenza di ostacoli strutturali dal lato della domanda ma anche di una anomalia italiana derivante dalla quasi completa assenza di infrastrutture alternative alla rete di accesso in rame di Telecom”.

“Cio’ ha come ulteriore risvolto che a differenza di altri paesi, la quota del mercato al dettaglio di Telecom italia nella banda larga rimane ben oltre il 50% e che i prezzi delle offerte sono distanti dalle migliori pratiche europee. La prossima approvazione da parte dell’Autorita’ dell’offerta bitstream apporterà, già nel breve periodo, un miglioramento a questa situazione”.

Una dichiarazione comunque in chiaro-scuro visto che come sappiamo il Bitstream è lungi dall’essere non solo approvato ma sopratutto definito con certezza visto che l’offerta proposta da Telecom al riguardo è stata pesantemente criticata da tutti i provider e dall’AIIP stessa.

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