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Come se non bastassero le fitte polemiche sui requisiti d’installazione, una nuova ondata di malcontento sta per abbattersi sul venturo
Il problema nasce dal fatto che Apple ha deciso, seguendo un’inoppugnabile logica, di distribuire Lion esclusivamente attraverso il Mac App Store. E al primo tentativo utile di installazione, oltre all’OS il sistema creerà una partizione di ripristino nascosta all’interno del nostro hard disk. Ciò significa che possiamo dire addio ai vecchi e rassicuranti dischi d’installazione anche se poi, a quanto pare, con
Ma ogni volta che ci proveremo, l’installer chiederà esplicitamente il consenso a contattare i server Apple per autorizzare formalmente l’operazione:
"Per poter procedere al download e all’installazione di Mac OS X, il numero seriale del tuo computer deve essere prima inviato ad Apple."
L’ovvia conclusione, al netto di eventuali futuri hack, è che se non si è acquistata legittimamente una copia di Lion, la procedura fallirà ancor prima d’iniziare. Ma esiste un’altra serie di contropartite: ad esempio, che accade se ci troviamo con la necessità di reinstallare l’OS in un luogo privo di Internet? Una volta, coi dischi, il problema non si poneva, ma ora potrebbe rappresentare una seria seccatura per molti utenti. E poi, per quale motivo devolvere una parte non indifferente del proprio disco rigido a una partizione inaccessibile, visti i tagli minimalisti di drive che Apple adotta soprattutto sui suoi portatili? E cosa accade se abbiamo la necessità di sostituire l’hard disk con uno nuovo, quindi sprovvisto di partizione di ripristino?
Queste legittime domande riceveranno tutte una risposta a tempo debito, e cioè a luglio, quando Lion verrà ufficialmente commercializzato.