L’immagine che ci fornisce
Il Naming, le definizioni e le formalizzazioni di concetti e ‘pratiche’ aiutano a stabilirne le caratteristiche, i confini, le modalità d’uso e di non uso.
Bait vuol dire esca, to bait quindi lanciare l’esca, adescare, abboccare. Per Link bait e quindi link baiting si intende quel tipo di contenuto web o multimediale che sia posizionato indifferentemente sulla homepage o sulle pagine interne che interessi l’utente a tal punto da catturare la sua attenzione e indurlo a inserire il link di quel contenuto sul suo sito per darne comunicazione e visibilità ad altri utenti a loro volta.
Per favorire naturalmente il link baiting Nick Wilson fornisce una
Queste categorie si sintetizzano in:
- Notizie aggiornate e uniche;
- Contenuti informativi utili;
- Affermazioni provocatorie, che suscitino scalpore o siano particolarmente controverse;
- Notizie, articoli, o contenuti multimediali simpatici;
- Raccolta o creazione di risorse interessanti o strumenti utili.
Anche Jim Westergren fornisce un
Google da’ sempre meno peso allo scambio di link a doppio senso per aumentare popolarità e pagerank, quindi non resta che mettere in atto comportamenti non solo più etici ma anche più funzionali alla ricchezza informativa di un contenuto web che non è altro che un ipertesto con link e rimandi ad altre fonti, approfondimenti o contenuti rilevanti.
Lo sviluppo e il successo delle piattaforme di social networking e degli user-generated content ha dato maggior rilancio alla pratica del link baiting già diffusa nei newsgroups e nei forum.
Di fatto, però, questa proliferazione di link depositati nei post e nei commenti di questi network è diventato anche un potente strumento di marketing considerato tra le tecniche seo approvate ufficiosamente dai motori di ricerca.