L'IFPI presenta il Digital Music Report 2011

L'IFPI ha pubblicato il Digital Music Report 2011 confermando l'ennesimo passo avanti del settore: 400 music store aperti, 13 milioni di tracce disponibili
L'IFPI presenta il Digital Music Report 2011
L'IFPI ha pubblicato il Digital Music Report 2011 confermando l'ennesimo passo avanti del settore: 400 music store aperti, 13 milioni di tracce disponibili

I ricavi del mercato internazionale della musica digitale sono stati pari nel 2010 a 4,6 miliardi di dollari, in crescita del 6% rispetto all’anno precedente. È questa una nuova ed ulteriore conferma della bontà dei passi avanti compiuti nel senso di un aumento dell’offerta, della differenziazione dell’accesso ai contenuti e dell’imporsi di una nuova filosofia nel rapporto con gli utenti. I dati sono stati diramati in giornata a Londra dall’International Federation of Music Phonographic Industry (IFPI) all’interno del tradizionale Digital Music Report con il quale l’associazione propone una fotografia del mercato nella sua rapida evoluzione.

La FIMI sottolinea come siano ormai 400 le piattaforme di distribuzione attive a livello internazionale, le quali vanno a veicolare verso gli utenti circa 13 milioni di tracce musicali: in 6 anni il settore è cresciuto del 1000%, cavalcando l’onda lunga di iTunes e traslando ormai definitivamente il mondo della musica dai supporti fisici alla distribuzione digitale. Solo in Italia, precisa ancora la Federazione Industria Musicale Italiana, in un anno sono stati messi a segno 12 milioni di download con un incremento del 12% rispetto all’anno precedente (con un tasso di crescita più che doppio, quindi, rispetto a quello medio globale).

Il mantra di ogni anno si ripete anche per il 2011: la crescita è sostenuta ma non è sufficiente (e rallenta anzi rispetto agli anni precedenti), mentre al contempo la pirateria rimane il nemico numero uno da sconfiggere per poter aprire spazi di mercato all’interno dei quali lasciar esprimere i vari music store nascenti (ad oggi oltre 9 download su 10 risultano provenire da fonti o strumenti illegali). «Molti governi si stanno rendendo conto che è fondamentale attuare dei provvedimenti che siano in grado realmente di ridurre l’impatto della pirateria» ha spiegato Frances Moore, Amministratore Delegato IFPI: «Nell’ultimo anno Francia e Sud Corea hanno promosso azioni incisive, chiedendo la collaborazione degli ISP Provider al fine di ridurre il fenomeno dell’illegalità sulle reti internet. Simili azioni sono in corso di valutazioni di UK, Nuova Zelanda e Malesia. Anche l’Europa sta rivedendo le proprie norme in materia di tutela del diritto d’autore e questo non può che costituire un elemento di ottimismo».

Va notato come il riferimento sia andato allo specifico della Francia, ove l’Hadopi rappresenta l’intervento più radicale in materia nell’intero contesto europeo. In Italia è invece in atto una consultazione pubblica con la quale AGCOM ha proposto la propria idea per combattere la pirateria: non una persecuzione personale degli utenti, ma la soppressione delle fonti responsabili della distribuzione illegale facendo leva sulla collaborazione con gli ISP per determinare l’inaccessibilità di domini ed IP inseriti in una apposita lista di proscrizione. L’intervento sul sito della Pirate Bay ha portato ad esempio il traffico dall’Italia a crollare del 54% nel giro di 9 mesi circa, premiando così la bontà dell’intervento pur non dimostrando piena efficacia ai fini dell’obiettivo.

Una statistica pubblicata nel report IFPI indica come luoghi preferiti per l’ascolto musicale la propria abitazione (79%), l’auto (76%) ed il PC (46%). In futuro la dislocazione potrebbe però diventare un concetto vago e le modalità di fruizione potrebbero nuovamente cambiare in funzione dell’arrivo del cloud computing sul mercato. Si tratterebbe in questo caso di una nuova ed ennesima rivoluzione destinata a permeare ogni modalità di distribuzione di contenuti e la musica non sarebbe esclusa da questo tipo di trasformazione. Come sempre, lo stravolgimento dell’ordine sarà un’occasione tanto per i pirati quanto per le major per conquistare nuove porzioni di mercato, ma in questo caso l’industria saprà probabilmente farsi trovare maggiormente pronta di fronte ad una sfida da cogliere come una opportunità.

Il report contiene inoltre l’elenco completo dei distributori digitali di musica segnalati per il nostro paese, 27 nomi in tutto che potrebbero tornar utili per quanti intendano confrontare prezzi, offerte e caratteristiche dei vari music store accessibili ad oggi:

  • 7digital
  • Azzurra Music
  • Beatport
  • Dada
  • Deejay Store
  • Downlovers
  • eMusic
  • Fastweb
  • GazzaMusic
  • IBS
  • IMusic Libero
  • iTunes
  • Jamba
  • Last.fm
  • m2o.it
  • Messaggerie Digitali
  • Mondadori
  • MSN Music
  • Music Planet 3
  • Net Music Media World
  • Ovi Music
  • Sorrisi Music Shop
  • TIM
  • Vodafone Live
  • Yalp
  • YouTube
  • ZED

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti