L'FBI arresta 14 Anonymous

L'FBI ha fermato 14 cittadini USA accusati di aver ricoperto ruolo attivo tra gli Anonymous tramite la collaborazione in una serie di attacchi DDoS.
L'FBI arresta 14 Anonymous
L'FBI ha fermato 14 cittadini USA accusati di aver ricoperto ruolo attivo tra gli Anonymous tramite la collaborazione in una serie di attacchi DDoS.

Una serie di operazioni parallele condotte dall’FBI tra New York, California, New Jersey e Florida hanno portato all’arresto di 14 cittadini statunitensi che le autorità reputano legati alle attività degli Anonymous.

Gli agenti si sarebbero presentati presso le abitazioni dei fermati ed avrebbero sequestrato anche materiale informatico che potrà essere in seguito usato come elemento probatorio delle accuse formulate. Gli Anonymous sono infatti legati ad una serie di attacchi di alto profilo contro aziende ed entità istituzionali: in più di una occasione le informazioni di migliaia di utenti sono finite online per dimostrare l’insicurezza degli apparati informatici, scatenando una rincorsa tra guardia e ladri che fino ad oggi ha visto questi ultimi avere la meglio.

Il gruppo degli Anonymous ha già subito ulteriori arresti in precedenza negli Stati Uniti, in Italia, in Spagna, in Turchia ed in altri paesi, ma ancora rimangono da dimostrare i reali legami dei responsabili con il gruppo. Più volte, anzi, gli Anonymous hanno slegato i diretti interessati da qualsivoglia responsabilità ed hanno ribadito il concetto della “legione” per rafforzare l’idea di un movimento fluido, non gerarchico e privo di elementi deboli.

Gli arresti avvengono nelle stesse ore in cui Rupert Murdoch si leccava le ferite per gli attacchi subiti dalla News International da parte del team LulzSec: quest’ultimo nasce come un fenomeno parallelo e complementare agli Anonymous, differenziato nelle azioni ma assimilabile nel modus operandi. In entrambi i casi la sfida delle autorità non ha finora sortito risultati concreti, ma gli arresti potrebbero aprire una breccia nel network alla ricerca di un punto debole sul quale affondare il colpo.

Le persone fermate nelle ultime ore negli States sarebbero collegate ad una serie di attacchi DDoS il cui esame avrebbe portato ai sistemi identificati e fermati. Soltanto nelle prossime ore sarà possibile sapere cosa scaturisce dall’indagine forense sui device sequestrati, passaggio fondamentale ai fini dell’identificazione del reale ruolo ricoperto dalle pedine su cui l’FBI conta di muovere il proprio scacco matto.

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