L'era del sapere condiviso

L'era del sapere condiviso

Gli studenti di oggi hanno trovato in Internet una maniera per aiutarsi a vicenda in un mondo che nella nuova era del web diventa sempre più social web. Si servono di siti come

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per condividere appunti, tesine, versioni di greco e latino, temi ecc.

Questi portali sono molto frequentati e costituiscono una risorsa inesauribile di materiale, di condivisione di trucchi, strategie, consigli sottobanco per riuscire a scuola o per ingannare il prof di turno. È possibile tenere discussioni su forum e ci sono apposite sezioni dedicate a materie scolastiche specifiche.

Di certo gli insegnanti non sono d’accordo su questo “riciclo” di materiale scolastico, per non parlare di un vero e proprio “copiare” o di ricerche fatte su Google o Wikipedia, che gli studenti stampano direttamente e portano in classe senza rielaborare. Da una ricerca dell’AIE (Associazione Italiana Editori) a proposito del rapporto tra scuola e tecnologia è emerso che uno studente su due in Italia studia tanto sul libro di testo quanto su materiale scaricato da Internet.

Il modo in cui i giovani usano la tecnologia come nuovo mezzo di comunicazione si sta già avviando verso forme del tutto innovative, infatti oltre a chattare, utilizzare e mail, usare i motori di ricerca, diventan, sempre più, i protagonisti attivi nella realizzazione di informazioni e contenuti che possono scambiarsi e condividere. Attraverso il file sharing i giovani possono avere a portata di mano un metodo efficace di condivisione che permette di scaricare e scambiare libri e CD musicali completi.

È un nuovo modo di studiare, di comunicarsi esperienze, un sapere condiviso che ciascuno può prendere, integrare, approfondire e magari rimettere in circolo, in modo che gli studenti diventino gli artefici del sapere e non meri fruitori di esso.

Questa partecipazione e condivisione del sapere è destinata ad aprire orizzonti sorprendenti nel campo della formazione.

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