Le rivolte di Xoom e ChaCha

Motorola e HTC si trovano di fronte a problemi legati riguardanti l'utilizzo di marchi registrati per i dispositivi Xoom e ChaCha.
Le rivolte di Xoom e ChaCha
Motorola e HTC si trovano di fronte a problemi legati riguardanti l'utilizzo di marchi registrati per i dispositivi Xoom e ChaCha.

Strano destino quello che lega il Motorola Xoom e l’HTC ChaCha, due dei dispositivi di maggiore interesse giunti negli ultimi tempi nel mondo dell’elettronica. Ad accomunare il tablet Motorola e lo smartphone Facebook-oriented di HTC è l’incauta scelta del nome da accompagnare al dispositivo: in entrambi i casi, infatti, un’azienda si è prontamente fatta viva per difendere i propri diritti su un marchio precedentemente registrato.

Nel caso di Motorola è Xoom Corp. ad aver sollevato il polverone. Il gruppo offre dal 2003 un servizio per l’invio di denaro contante tramite Internet in oltre 30 paesi e detiene il marchio Xoom dal 2004. Apparentemente chiara, quindi, dunque la possibilità di equivocare i due prodotti, sensibilmente diversi ma accomunati dallo stesso nome. I diritti sull’utilizzo del marchio spettano del resto a Xoom Corp., che a quanto pare non ha la minima intenzione di lasciare a Motorola la possibilità di commercializzare il dispositivo con tale nome.

I problemi legati al nome del tablet dell’azienda statunitense non iniziano certamente ora, in quanto già negli scorsi mesi l’ufficio brevetti degli USA aveva bloccato Motorola nell’utilizzo di tale marchio data l’esistenza del marchio Zoom, di proprietà di un gruppo operante sempre nel mondo dell’elettronica, in particolare nella produzione di modem ed altri dispositivi di comunicazione. Un accordo tra le parti ha permesso poi ai giudici di concedere i diritti d’uso a Motorola, ma pochi giorni dopo ecco sopraggiungere Xoom Corp., intenzionata a rivendicare i diritti sul marchio.

Negli stessi giorni in cui Motorola si trova ad affrontare guai legali per la violazione di un marchio registrato, un caso analogo si è ripetuto dalle parti di Taiwan, dove HTC deve difendersi dalle accuse della società ChaCha di aver utilizzato il marchio che caratterizza il nome del gruppo per la messa in commercio di uno dei due telefoni dotati di pulsante fisico per Facebook. In questo caso l’azienda con cui il gigante del mondo telefonico deve fare i conti opera nel settore delle ricerche online, motivo per cui gli utenti potrebbero pensare che lo smartphone di HTC sia integrato con il motore di ricerca ChaCha.

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