Un laser nelle scarpe per chi soffre di Parkinson

Arriva dall'Olanda una soluzione ingegnosa che potrebbe migliorare concretamente la qualità della vita delle persone affette dal morbo di Parkinson.
Un laser nelle scarpe per chi soffre di Parkinson
Arriva dall'Olanda una soluzione ingegnosa che potrebbe migliorare concretamente la qualità della vita delle persone affette dal morbo di Parkinson.

Cos’è l’innovazione? Forse, volendolo spiegare riducendo il tutto ai minimi termini, è l’applicazione della tecnologia con modalità in grado di migliorare concretamente la vita delle persone. L’intuizione di Murielle Ferraye, neuroscienziata della University of Twente, rientra a pieno titolo in questa categoria: è un sistema capace di aiutare e supportare la deambulazione dei pazienti affetti da morbo di Parkinson.

L’idea è tanto semplice quanto geniale: integrare piccoli emettitori laser nelle scarpe, in grado di proiettare al suolo un riferimento visivo utile per compiere il passo successivo. Chi soffre di Parkinson è talvolta soggetto a congelamento dell’andatura, un gravoso disturbo che causa l’impossibilità di comandare le articolazioni al fine di camminare nonostante la volontà di farlo. Insorge un blocco che può durare da alcuni secondi a oltre un minuto, durante il quale si verifica il rischio di perdita dell’equilibrio e di una conseguente caduta. La fase di impasse può però essere superata concentrandosi su un elemento presente a breve distanza, come può essere un gradino oppure una crepa nell’asfalto. Il fascio di luce che appare al suolo, dalla larghezza pari a circa 45 cm, ha proprio questo compito.

I test finora condotti su un totale di 21 pazienti hanno dimostrato come l’impiego di queste particolari scarpe aiuti a ridurre i problemi legati al congelamento dell’andatura in oltre la metà dei casi. Gran parte di coloro che si sono sottoposti al programma hanno dichiarato di essere disposti a indossarle nella quotidianità e che non è importante se la linea rossa viene proiettata senza soluzione di continuità. La responsabile del progetto ha comunque dichiarato che tra i prossimi sviluppi c’è anche quello che mira all’attivazione del sistema solo ed esclusivamente quando necessario, mediante la rilevazione del problema.

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