Lampadine al grafene presto in commercio

Entro la fine dell'anno debutteranno in Inghilterra le prime lampadine basate sul grafene che saranno vendute ad un prezzo inferiore alle 15 sterline
Lampadine al grafene presto in commercio
Entro la fine dell'anno debutteranno in Inghilterra le prime lampadine basate sul grafene che saranno vendute ad un prezzo inferiore alle 15 sterline

Le nuove lampadine al grafene potrebbero presto spodestare le lampadine a LED che adesso dominano il mercato dell’illuminazione. Secondo la BBC, infatti, entro la fine di quest’anno arriveranno in commercio le prime lampadine che utilizzano un rivestimento in grafene in grado di fornire un ulteriore 10% di risparmio energetico rispetto ai tradizionali LED. Questo nuovo prodotto è stato progettato dalla Manchester University che è anche il luogo d’origine dove il grafene è stato scoperto e sviluppato.

La lampadina in se, che sarà messa in commercio entro l’anno, sarà prodotta dalla società Graphene Lighting, finanziata da fondi canadesi, che proporrà le nuove lampadine al grafene ad un prezzo inferiore alle 15 sterline inglesi, cioè circa 20 euro, un prezzo allineato ed in alcuni casi anche inferiore a quello di molte lampadine al LED attuali. La lampadina al grafene si basa su una classica lampadine al LED dove però il nuovo e rivoluzionario materiale sarà utilizzato per condurre l’elettricità e garantire, oltre ad un ulteriore risparmio energetico, anche una maggiore durata nel tempo.

Il grafene è un materiale con una struttura bidimensionale formato da atomi di carbonio dello spessore di un solo atomo. Grazie alla sua particolare struttura, può essere prodotto in fogli estremamente sottili senza però pregiudicarne la robustezza che risulta molto maggiore rispetto a quella dell’acciaio.

Per l’illuminazione si apre dunque una nuova frontiera con la possibilità di realizzare prodotti di maggiore qualità ed in grado di ridurre sensibilmente i consumi energetici. Ma lo sviluppo di nuove soluzioni a base di grafene è solo all’inizio e dunque i futuri prodotti potrebbero offrire maggiore durata e soprattutto un ulteriore riduzione dei consumi.

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