L'alba di Wolfram Alpha

Il nuovo anti-Google si chiama Wolfram Alpha. Trattasi di un nuovo sistema basato su una interpretazione semantica intrisa di ricche banche dati e migliaia di algoritmi. Il sito promette altresì un innovativo sistema per l'advertising tutto da scoprire
L'alba di Wolfram Alpha
Il nuovo anti-Google si chiama Wolfram Alpha. Trattasi di un nuovo sistema basato su una interpretazione semantica intrisa di ricche banche dati e migliaia di algoritmi. Il sito promette altresì un innovativo sistema per l'advertising tutto da scoprire

Wolfram Alpha è come un vino: lo si può descrivere ed osservare, ma per capirlo fino in fondo occorre assaggiarlo. Non è un caso, forse, se è stato fondato in California presso “Champaign”, ove la vaga assonanza con le bollicine francesi probabilmente ha creato fantasia ed ebrezza tali da suggerire di osare la sfida al colosso Google. Wolfram Alpha nasce tra mille promesse ed ampi tappetini rossi, accolto da un mercato che sarebbe forse lieto di dare il benvenuto ad un vero anti-Google. Ma nessun ci crede fino in fondo, e questo va detto fin da subito. Perché se Wolfram Alpha è un curioso esperimento, per raggiungere la qualità del diretto concorrente servirà ben altro che non qualche piccola risposta, sia pur se stupefacente. Il primo passo, però, è nella direzione giusta. E da oggi chiunque può annusare, osservare ed assaggiare: la bottiglia è stappata, Wolfram Alpha è pronto alla degustazione.

Wolfram Alpha parte da un presupposto completamente differente rispetto a Google, ed è questo il suo punto di forza: non è così costretto ad un raffronto diretto, può vantare cardini innovativi e, soprattutto, soltanto grazie ad una sostanziale differenziazione può ambire un giorno a rivoluzionare un settore ormai cristallizzatosi attorno ai laboratori di Mountain View. L’esperimento parte da San Jose, dalla mente e dal lavoro di Stephen Wolfram. Tra il motore e l’utente si instaura fin da subito un rapporto intimo, un tentativo di capirsi, come se le parti dovessero ancora concordare un codice comunicativo. Ma dopo qualche query ci si inizia ad intendere, e con il passare delle prove si inizia ad osare: ed è a questo punto che Wolfram Alpha inizia a stupire.

«How old is Barack Obama?»: trattasi di una domanda impossibile per Google, poiché il motore tenderebbe a cercare un documento online riportante medesime parole e l’utente dovrebbe partecipare alla ricerca scorrendo la SERP, scegliendo un risultato papabile, cliccando e quindi analizzando il testo di un nuovo documento. Wolfram Alpha, invece, racchiude tutta questa procedura in un solo click, e la risposta è immediata: «47 years 9 months 14 days». Wolfram Alpha, insomma, ha compiuto un passo fondamentale: ha capito. Ha inteso il significato vero della domanda e non ha fornito una serie di possibili riferimenti ove reperire la risposta, ma ha compiuto l’intero percorso in autonomia fino a restituire una risposta precisa ed inequivocabile.

How old is Barack Obama?

How old is Barack Obama?

Ora: chi intende provare subito il motore può farlo direttamente sul sito del motore. Chi vuole passare immediatamente all’integrazione su Vista, sul proprio browser o su iGoogle può saltare a piè pari alla pagina dei download. Chi invece vuol seguirne passo a passo le funzionalità, può partire dalle pagine successive, ove sono elencati i risultati dei primi test effettuati sul nuovo motore.

«L’obiettivo di lungo termine di Wolfram Alpha è quello di rendere accessibile a chiunque ed in modo immediato qualsiasi conoscenza sistematica. Vogliamo collezionare e curare ogni dato oggettivo; implementare ogni modello, metodo ed algoritmo conosciuto; rendere possibile a chiunque di computare tutto il computabile». La dichiarazione di intenti è chiara: fagocitare ogni sistema organizzato di informazioni, far leva sulla semantica e costruire una collezione univoca che diventi il corpo intelligente del motore. A questo punto domande costruite in modo adeguato permetteranno all’utente di accedere alle ricche risorse di Wolfram Alpha, ottenendo in cambio risposte affidabili, precise ed immediate.

«Ad oggi Wolfram Alpha contiene più di 10 trilioni di dati, più di 50 mila tipi di algoritmi e modelli e capacità linguistiche per più di 1000 domini. Costruito su Mathematica – di per sé il risultato di più di 20 anni di sviluppo dai ricercatori Wolfram – il codice di Wolfram Alpha è basato su più di 5 milioni di linee o codici simbolici di Mathematica. Girando su cluster di supercomputer, Wolfram Alpha fa uso intensivo dell’ultima generazione di tecnologie di computing parallelo, inclusi webMathematica e gridMathematica». In queste spiegazioni v’è forse il punto di contatto che accomuna Google e il nuovo rivale: il credo nella matematica viene spinto ad un livello estremo, trovando proprio nell’ordine matematico e nelle formule che ne regolano le dinamiche un elemento fondamentale su cui costruire l’interpretazione delle domande e la composizione delle risposte.

Relativamente al futuro il gruppo non offre troppe risposte, ma spiega di aver specifici obiettivi di breve e di lungo periodo già ascritti nei propri piani programmatici. La banca dati verrà accresciuta «drammaticamente», il numero dei metodi con cui tali dati vengono interpretati aumenterà considerevolmente ed in questa trama che va intessendosi l’intelligenza complessiva del motore è destinata a salire. Alcune frasi poco esplicative suggeriscono inoltre modalità varie e diversificate con cui il motore potrebbe essere utilizzato.

Il gruppo sembra avere le idee chiare anche relativamente alla sussistenza economica del gruppo: i termini “Sponsorship” e “brand awarness” sembrano novità interessanti, ma soprattutto suona strana e peculiare l’integrazione degli annunci direttamente all’interno dell’esperienza conoscitiva. «Questo approccio significa che Wolfram Alpha è una piattaforma pubblicitaria particolarmente innovativa, specialmente in categorie ad alto valore quali salute, medicina, trasporti, finanza ed altre». Ricerca e pubblicità: inevitabilmente la sfida a Google è diretta, benché ancor lanciata da lontano e senza possibilità effettive di un corpo-a-corpo immediato.

Una volta visto il colore e sentito il profumo, è il momento di assaporare Wolfram Alpha. Un giro ulteriore al calice, quindi ci si possono immergere le labbra. La matematica è l’ambito che restituisce le risposte più complete, ove la differenza rispetto a Google assume la sua distanza oggettiva maggiore. Perché se Google sa risolvere semplici formule riconsegnando risultati oltremodo semplificati, Wolfram Alpha sa interpretare formule ed algoritmi molto complessi fornendo non soltanto risultati numerici, ma anche grafici, rappresentazioni, analisi e modelli logici.

Interessanti anche le risposte a query statistiche o nell’ambito della chimica. Quest’ultima, in particolare, non si limita ad elencare le caratteristiche macroscopiche dei vari elementi, ma propone anche elaborazioni ulteriori relative alle caratteristiche di un elemento (o di una sostanza) in specifiche condizioni. Ogni molecola ha una sua rappresentazione grafica ed ogni sostanza viene analizzata in ogni sua peculiarità, il tutto ovviamente con l’assoluta necessità di una formulazione sintatticamente corretta della query (l’elaborazione semantica non può prescindere da una formulazione sintattica priva di ambiguità oggettive).

Astronomia, Geografia, Scienze naturali, Salute. Ogni aspetto restituisce risposte variegate, offrendo all’utente uno spaccato dell’oggetto della propria ricerca o portando avanti raffronti paralleli, analisi comparative o risultati combinati. Questo approccio didascalico alla materia ha suggerito a molti un parallelismo più vicino a Wikipedia che non a Google, ed è questo un modo semplice ma non del tutto sgangherato di abbozzare una spiegazione di Wolfram Alpha.

Elaborazioni matematiche in Wolfram Alpha

Elaborazioni matematiche in Wolfram Alpha

Un ambito molto completo e colmo di interesse è quello relativo a cibo e nutrizione: Wolfram Alpha è in grado di spiegare analiticamente qualsiasi cibo, analizzandone i contenuti, l’apporto energetico ed i valori nutrizionali. Ulteriori “meraviglie” del motore giungono poi dall’ambito della linguistica: traduzioni, dati statistici relativi alla diffusione delle diverse lingue, completamento di parole incomplete rendono del tutto evidente la qualità computazionale del motore e mettono in luce quelle che sono le qualità del servizio in confronto ad un Google che, sotto certi aspetti, appare quasi elementare nel suo proporre elenchi insignificanti e basati sull’incidenza statistica invece che sul significato.

Spingersi oltre sarebbe ingeneroso, tanto nei confronti di Google (leader indiscusso del settore e riferimento dalle migliori performance in assoluto) quanto nei confronti dello stesso Wolfram Alpha (che oggi si presenta soltanto ed i cui margini di crescita sono ancora pari ad un valore tendente all’infinito – un giudizio di questo tipo non può che suonare come dolce melodia per i matematici del team). Dunque di questo motore è meglio non ubriacarsi ancora: come in ogni degustazione che si rispetti, peraltro.

Chi ne ha sperimentate le pagine avrà notato anzitutto quanto il motore sia ancora incompleto e “stupido”: chiede che le domande vengano formulate con regole molto precise, ma spesso dimentica di rispondere anche ai termini più elementari. Non raramente, quindi, ci si trova a dover formulare più volte una domanda, fino alla rasssegnazione dovuta al fatto che da un esperimento in fase “alpha” non c’è da aspettarsi nulla di più. Interessante, però, l’approccio conoscitivo abbracciato: quando una query ben formata risulta priva di risposte, il team chiede all’utente di fornire una spiegazione così che in futuro il motore possa cercare le giuste banche dati e le giuste metodologie per giungere a restituire l’informazione ambita. Per approssimazioni successive, insomma, il motore spera di diventare più completo anche con questo wiki-approccio, ed in tal senso la fase di test aperto avviata non potrà che portare al team di San Jose molto lavoro ulteriore da compiere.

Un aspetto ancora nebuloso, ma fonte dei migliori profumi emanati da Wolfram Alpha, è quello relativo al rapporto con gli sviluppatori. Il motore infatti promette servizi per professionisti, integrazioni di banche dati, API, interazioni AJAX e Flash e molto altro.

Walfram Alpha per sviluppatori

Walfram Alpha per sviluppatori

Il cuore delle API deve ancora manifestarsi, ma se il motore intende aprirsi fin dalla prima ora significa che ci sono obiettivi chiari ed ambiziosi in ballo: API significa crescita, significa commistione, significa moltiplicazione.

Un ampio e completo screencast è stato messo a disposizione dal sito ufficiale: è il modo più semplice ed utile per vedere in pochi minuti le qualità di Wolfram Alpha. Il resto maturerà nei prossimi mesi, quando il gruppo dovrà spiegare con maggiori dettagli i propri obiettivi, i propri partner, le proprie ambizioni nell’advertising ed i propri eventuali rapporti con gli altri attori del settore. Wolfram Alpha oggi è un vinello che deve ancora maturare, che dovrà essere accudito per lungo tempo e che necessita di un giusto lavoro da parte degli esperti prima di ambire ad un calice di pregio. Le promesse però son buone ed i buongustai se ne sono subito accorti.

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