Lala.com: un armadietto di MP3

Con uno spazio remoto a propria disposizione da riempire con brani musicali propri o presi dal sito, Lala consente l'ascolto in streaming di musica da qualunque device, anche se i file inviati sono coperti da DRM. In più la musica si può anche acquistare
Con uno spazio remoto a propria disposizione da riempire con brani musicali propri o presi dal sito, Lala consente l'ascolto in streaming di musica da qualunque device, anche se i file inviati sono coperti da DRM. In più la musica si può anche acquistare
Lala.com: un armadietto di MP3

Lala.com è giunto ormai al suo terzo modello di business in tre anni ed ora, in linea con quanto si fa già altrove, proporrà l’ascolto di musica in streaming parallelamente al

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legale senza DRM. La caratteristica che differenzia Lala da altri servizi, però, è nel fatto che offrirà ai suoi utenti anche uno spazio dove poter caricare anche la propria musica e ascoltarla in streaming.

Lo chiamano "armadietto": è uno spazio dove poter inviare i propri file musicali in modo che siano ascoltabili in streaming da qualunque device e qualunque connessione sufficientemente veloce. Se i file in questione sono dotati di DRM non importa: l’ascolto dall’armadietto di Lala rimane assolutamente libero. Il costo per il servizio di streaming è di 10 centesimi a brano e quello dell’acquisto è di 89 centesimi (10 in meno del solito poichè viene scalato appunto il costo dello streaming). La musica, come ormai si conviene, è quella delle quattro grand major più 170.000 indipendenti, per un totale di 6 milioni di tracce.

Il buono del sito è che è completamente privo di pubblicità: Lala.con conta di accumulare introiti a sufficienza con l’acquisto delle tracce. Dai test effetuati fino ad ora (circa 300.000 utenti) sembra che la propensione a comprare musica sia sufficiente a portare un profitto valido. Solitamente per ogni 1.000 brani ascoltati in streaming vengono venduti 60 mp3 circa e la cifra minima che occorre vendere per rimanere in attivo sta tra i 15 e i 20 brani.

Da tempo sembra che l’idea che più potrà funzionare in futuro è quella di una musica (e più in generale di dati) che non risiedono da nessuna parte se non in rete e che sono accessibili da una molteplicità di device portatili e non. Tuttavia l’obiettivo appare ancora lontano soprattutto a causa della permanente mancanza di connettività a tutti gli effetti ubiqua.

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