Se soltanto ieri abbiamo espresso dubbi sugli effetti dell’acquisizione di
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, oggi arrivano nuove indiscrezioni sulle motivazione che avrebbero spinto Cupertino a praticare questo shopping fuori dall’ordinario. L’acquisizione, secondo qualche illustre voce, aveva un solo scopo: quello di evitare che Lala.com fosse comprata da Google.
Affermare che Apple abbia rubato Lala.com a Google è certamente fuori luogo (sebbene sul Web sia già divenuto un gettonatissimo Leitmotiv), ma l’impressione che si ha è proprio quella.
A quanto pare, infatti, ci sono una serie di interessanti dettagli che riassumono perfettamente l’intera faccenda:
- Google era molto interessata all’acquisto di La La Media Inc. prima che Apple riuscisse ad accaparrarsi l’affare per 85 milioni di dollari;
- Il tentativo fallito di acquisizione di AdMob da parte di Apple era solo una misura difensiva per evitare che Google si intrufolasse tra gli affari dell’[!] Ci sono problemi con l'autore. Controllare il mapping sull'Author Manager. Alla fine tuttavia,[!] Ci sono problemi con l'autore. Controllare il mapping sull'Author Manager;
- Google sta comprando servizi musicali per competere con uno dei principali business di Apple, cioè [!] Ci sono problemi con l'autore. Controllare il mapping sull'Author Managere[!] Ci sono problemi con l'autore. Controllare il mapping sull'Author Manager. L’acquisizione di Lala.com fa guadagnare tempo a Cupertino.
E ora che la mano della recessione sembra sollevarsi dalla Sylicon Valley, forse si preannuncia una guerra silente tra Google e Apple condotta a suon di acquisizioni. La teoria del Wall Street Journal, infatti, è che Apple stia esplorando la possibilità di acquisire realtà e tecnologie che ruotano attorno all’
[!] Ci sono problemi con l'autore. Controllare il mapping sull'Author Manager
, che ormai è una chiave di volta del suo intero mercato. Come dire, dopo telefonia cellulare, browser, servizi, e ora musica, i confini tra Google e Apple sono pericolosamente sovrapposti, e una guerra era semplicemente inevitabile e, oltretutto, siamo appena all’inizio.