La ricerca è un monopolio naturale

La ricerca è un monopolio naturale

Credit Suisse crede che le azioni Google siano destinate a crescere ancora, e di molto. Ma nel formulare questa previsione, Credite Suisse avanza una teoria particolare esprimendo un concetto del tutto nuovo:

We believe that search is a natural monopoly business and expect that over time Google will continue to gain share until they have effectively reached 100 percent

Secondo l’analista Heath Terry, insomma, non solo per Microsoft e Yahoo non c’è spazio per la rimonta, ma il mercato stesso porterà Google ad avere il 100% del settore perchè nella ricerca online c’è spazio per un attore solo, unico e dominante.

Per la teoria affidiamoci convenzionalmente a Wikipedia:

Si chiamano monopoli naturali quei settori di attività economica che si caratterizzano per rendimenti strettamente crescenti (il costo di produzione dell’ultima unità è inferiore a quello di tutte le precedenti) e di conseguenza per dei costi medi strettamente decrescenti (il costo medio diminuisce all’aumentare del volume di produzione poiché la curva del costo marginale è sempre al di sotto di esso). In tali settori un operatore unico è più efficiente di una pluralità di operatori.

[…] L’esistenza dei costi medi decrescenti impedisce l’applicazione delle regole della concorrenza pura e perfetta nonché della determinazione dei prezzi sulla base dei costi marginali

[…] Gli esempi di monopoli naturali sono generalmente quelli legati alla realizzazione di infrastrutture: rete ferroviaria, rete stradale ed autostradale, rete per la distribuzione dell’acqua, del gas, dell’elettricità, porti, aeroporti, ecc.

In casa Microsoft è evidente che la pensano diversamente se è vero che puntano ad una importante posizione di rincalzo. Certo la teoria di Credite Suisse è quantomeno coraggiosa.

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