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Da un po’ di tempo la MPAA, nel tentativo di bloccare la distribuzione illegale in rete di materiale cinematografico coperto dal diritto d’autore, non esita a cercare nel tranello la soluzione per forzare la mano contro i pirati. L’ultima trovata è
MiiVi ha aperto l’11 marzo e si è fatto gradualmente strada nella rete, ma solo ora sale all’attenzione generale grazie ad una
Lo scaricatore ignaro viene attratto sul sito MiiVi (al momento non accessibile) con la promessa di poter scaricare liberamente interi film ma quando ci prova il suo indirizzo IP viene registrato e con esso la prova del crimine. In più il sito promuove anche un software da scaricare e installare (con la promessa di un download più rapido) che in realtà è solo uno strumento di rilevazione più accurato. Il programma, infatti, oltre a registrare le prove dell’avvenuta violazione del copyright, scandaglia anche il disco rigido alla ricerca della presenza di altro materiale illegale.
La MPAA
L’utilizzo di pratiche come quella di MiiVi è al limite della legalità e sembra più un atto dimostrativo e intimidatorio che non altro. Primo perchè le voci in rete si diffondono con grande rapidità e ora che l’inganno è stato scoperto è difficile che qualcun’altro ci incappi e secondo perchè con un simile espediente si colpiscono solo gli utenti più ingenui e alle prime armi, cioè i pesci piccoli, e non certi i grandi pirati, più smaliziati e comunque affezionati ai tradizionali circuiti.