La curva di Gmail tende all'infinito

Gmail, annunciato al raddoppio il 1 Aprile, è già arrivato a superare il limite dei 2000Mb. Impossibile dire dove e se si fermerà il contatore posto in homepage. Quel che è certo è che Google ha nuovamente fatto parlare di sé
La curva di Gmail tende all'infinito
Gmail, annunciato al raddoppio il 1 Aprile, è già arrivato a superare il limite dei 2000Mb. Impossibile dire dove e se si fermerà il contatore posto in homepage. Quel che è certo è che Google ha nuovamente fatto parlare di sé

La differenza tra finito ed infinito è quella che Google intende coprire con l’effetto sorpresa, con la crescita lenta e progressiva, spiazzando tutti evitando di porsi dei limiti. Gmail, annunciato al raddoppio in occasione del compleanno del 1° Aprile, ha infatti oltrepassato la soglia dei 2000Mb e si avvia ad arrivare a… infinito+1.

L’obiettivo dell'”infinito + 1″ è quanto palesato dallo schema che Gmail presenta sulla sua homepage: preso con le molle dopo i primi annunci, ci si chiede ora quanto di vero possa esserci nello schema sporco di caffè usato per spiegare la crescita della capienza delle caselle di posta. Come in una curva ottenibile da un algoritmo matematico, la capienza sta aumentando ed il valore raggiunto è visualizzabile sulla homepage del servizio. Nel momento in cui questa news viene redatta il valore ha già raggiunto quota 2056Mb.

Secondo Georges Harik, responsabile Gmail, il principale obiettivo del gruppo è fare in modo che l’utenza non debba preoccuparsi della capienza della casella di posta. Se già 1Gb è una dimensione ampiamente sufficiente per l’utenza media, 2Gb significa andare oltre ogni ipotesi iniziale (solo 1 anno fa l’offerta delle webmail comuni era nell’ordine dei pochi Mb) e l’inarrestabile crescita attuale assume contorni promozionali non indifferenti: Google ha ancora una volta trovato il modo per stupire e far parlare di sé.

In occasione del 1° Aprile Google ha inoltre rilasciato Google Gulp, la bevanda ufficiale del gruppo. Il rilascio è però in versione “beta”: Google ha trovato il modo di sfruttare il tradizionale pesce d’Aprile per lanciare una stoccata a Microsoft (la cui fase beta dei prodotti dura sempre poco, ma i cui problemi successivi sono sempre ampi) e per ironizzare sul fatto che vari prodotti Google, tra i quali Gmail, rimangono in fase beta con tempistiche che spesso hanno infastidito l’utenza e gli analisti del settore.

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