La biblioteca digitale europea è alle porte

L'idea di Jean-Noël Jeanneney, l'assenso di Jacques Chirac, il via libera di Jean-Claude Juncker: la biblioteca digitale europea sta prendendo forma e si appresta a portare online l'ampio bagaglio culturale del vecchio continente
La biblioteca digitale europea è alle porte
L'idea di Jean-Noël Jeanneney, l'assenso di Jacques Chirac, il via libera di Jean-Claude Juncker: la biblioteca digitale europea sta prendendo forma e si appresta a portare online l'ampio bagaglio culturale del vecchio continente

L’avevamo battezzata “Googlepédie” in memoria dell’Encyclopédie di Diderot e d’Alembert, l’avevamo auspicata nel nome di un sempre utile ricorso alla cultura, oggi la si accoglie a braccia aperte dopo il primo assenso ufficiale dell’UE: la biblioteca digitale europea diverrà presto realtà e l’Unione Europea finanzierà il progetto tacitamente nato in opposizione al Google Print americano.

La biblioteca nascerà grazie alla digitalizzazione del materiale cartaceo (e audiovisivo) conservato nelle maggiori biblioteche europee, mettendo così a disposizione di tutto il mondo l’importantissimo bagaglio culturale che il vecchio continente conserva sugli scaffali ed in oltre 4 miliardi di pagine. Il “si” europeo arriva per autorevole voce del presidente di turno Jean-Claude Juncker, il quale avrebbe francobollato in malo modo il tentativo americano di invasione culturale e lasciando intendere come le prime mosse ufficiali sono ormai prossime a mettere in moto gli ingranaggi del progetto.

La scintilla si chiama Jean-Noël Jeanneney, presidente della Biblioteca Nazionale di Francia, colui che per primo ha intravisto nell’iniziativa di Google un pericoloso spauracchio per la tradizione culturale europea. Jeanneney ha lasciato intendere come una sorta di imperialismo culturale statunitense fosse in procinto di allungare i propri tentacoli in tutto il mondo tramite il web, ed un tale affronto la Francia (e l’Europa) non potevano subirlo senza colpo ferire.

E’ venuto quindi l’assenso di Chirac, il quale ha sposato in pieno le tesi di Jeanneney chiedendo una necessaria estensione a tutta l’Europa di un progetto simile. L’Italia (che già nel 2002 aveva ipotizzato un progetto similare predisponendo anche opportuni finanziamenti aggiudicati all’Istituto centrale per il catalogo unico ed alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze), ed altri paesi hanno dato vita ad un primo gruppo di 19 nazioni intenzionate a partecipare (6 delle quali autentiche motrici della proposta). L’odierno assenso di Juncker è la prima mattonella del cantiere.

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