Google Knowledge Graph, il nuovo cervello del Web

Google ha presentato Knowledge Graph, un nuovo sistema in grado di organizzare semanticamente le ricerche e fornire informazioni in maniera migliore.
Google Knowledge Graph, il nuovo cervello del Web
Google ha presentato Knowledge Graph, un nuovo sistema in grado di organizzare semanticamente le ricerche e fornire informazioni in maniera migliore.

Nonostante sia per antonomasia il motore di ricerca più famoso ed efficiente al mondo, Google continua ad evolversi e migliorarsi per offrire ai propri utenti un servizio di qualità superiore, cercando così di mantenere il gap esistente rispetto alla diretta concorrenza (Bing in primis). L’ultima novità in arrivo dai cantieri di Mountain View prende il nome di Knowledge Graph e sarà presto disponibile sia per gli utenti mobile che per quelli desktop: fine ultimo di tale strumento è concedere la possibilità di ottenere rapidamente le informazioni desiderate senza necessariamente accedere a svariate pagine Web prima di individuare quanto necessario.

Definito un «modello intelligente in grado di comprendere le entità del mondo reale e le relazioni tra di esse», Knowledge Graph vuole portare la ricerca di contenuti online ad un nuovo livello, abbandonando il tradizionale paradigma di associazione di query ad una o più parole chiave in favore di un approccio sensibilmente diverso. Le parole assumono quindi un significato tutto nuovo: non rappresentano per il nuovo cervello di Google soltanto delle stringhe bensì dei concetti, dei contenuti, dei quali il motore di ricerca cercherà di fornire tutte le informazioni di maggiore interesse direttamente nella pagina dei risultati.

Uno dei principali risultati che sarà possibile ottenere con Knowledge Graph è la riduzione delle ambiguità circa determinate ricerche: qualora il termine inserito nel tradizionale box di colore bianco possa assumere più significati, infatti, un apposito riquadro notificherà all’utente la possibilità di rendere la propria ricerca maggiormente specifica, con una breve descrizione di tutte le possibili interpretazioni della query inserita. Una volta compreso quale sia il reale oggetto della ricerca, poi, in tale riquadro vengono mostrate informazioni utili basate su quelle che sono le principali ricerche effettuate dagli utenti nel tempo.

In questo modo, quindi, cercando informazioni su di una persona famosa è possibile ottenere rapidamente dettagli circa la data di nascita ed eventualmente quella di morte, i legami familiari, brevi cenni sulla sua vita ed altre notizie potenzialmente utili. Qualora si digiti il nome di un luogo (un edificio, un museo o altro) vengono mostrate invece informazioni relative all’architetto cui spetta il merito di averlo progettato, eventuali eventi in corso oppure previsti a breve, indicazioni per raggiungerlo ed altro ancora, il tutto senza dover abbandonare in alcun modo la pagina dei risultati di Google.

Knowledge Graph all'opera su dispositivi mobile

Knowledge Graph, insomma, vuole essere un nuovo importante passo da parte del colosso delle ricerche nella direzione di un’organizzazione semantica delle informazioni, creando nuove strutture per la loro organizzazione e consentendo un nuovo approccio nella loro ricerca. Il tutto con un occhio di riguardo anche al mondo mobile, essendo tale progetto orientato anche a smartphone e tablet, per i quali è stata studiata un’interfaccia grafica facilmente utilizzabile mediante dispositivi touchscreen in mobilità.

Elemento fondamentale è però anche e soprattutto il modo in cui è organizzata l’informazione raccolta ad Internet. Google la fa infatti propria, la analizza e la ripropone all’utente. Google diventa così non più un motore che fornisce informazioni circa i luoghi in cui trovare le informazioni (direzionando così il traffico), ma un luogo in sé, ove le informazioni sono fornite in anteprima grazie all’indicizzazione.

Cambia la prospettiva, dunque. Il motore elargisce meno traffico in virtù della maggior facilità nel reperire informazioni strutturate. Cambia il rapporto con i publisher. In prospettiva, insomma, cambia molto poiché vengono intaccati gli equilibri su cui si era finora basato il rapporto tra il motore ed i siti Web.

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