Kim Dotcom, intercettazioni illegali

Kim Dotcom sarebbe stato intercettato illegalmente prima del raid che lo ha messo in manette. Nel frattempo MegaUpload è pronto al grande ritorno.
Kim Dotcom, intercettazioni illegali
Kim Dotcom sarebbe stato intercettato illegalmente prima del raid che lo ha messo in manette. Nel frattempo MegaUpload è pronto al grande ritorno.

Il problema delle intercettazioni non è soltanto italiano ed in Australia il caso esplode attorno ad uno dei personaggi più discussi degli ultimi mesi: Kim Dotcom, il fondatore di MegaUpload e MegaVideo. Prima del raid con cui è stata messa a soqquadro la sua fastosa abitazione, infatti, le autorità locali avrebbero a lungo intercettato le comunicazioni dell’indiziato, alla ricerca di prove per incastrarlo sotto l’accusa di pirateria. La vicenda ha però poi preso una piega differente.

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Il raid è stato giudicato irregolare a seguito di una serie di violazioni e questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso: da più parti, infatti, sono sorti dubbi circa il modo in cui le attività (quantomeno opinabili) di Kim Dotcom sono state fermate, ma la nuova indagine rischia di smontare ora del tutto il castello d’accuse costruite contro la sua persona. Ad autorizzare un nuovo approfondimento della questione è stato direttamente il Primo Ministro John Key: secondo le documentazioni emerse, infatti, le intercettazioni della Government Communications Security Bureau (GCSB) non sarebbero mai state autorizzate, rendendo così l’intera attività investigativa antecedente al raid incompatibile con le normative vigenti. Quindi irregolare.

Se le indagini dimostreranno quanto asserito in questa fase, si tratterà di un nuovo colpo a segno per la difesa di Kim Dotcom. John Key ha infatti ribadito la volontà di garantire piena regolarità delle indagini sul proprio territorio, rigettando la possibilità per cui l’intelligence del paese possa aver agito al di fuori delle normative spiando illecitamente un privato cittadino senza le necessarie autorizzazioni.

Per l’accusa rischia di essere l’ennesimo boomerang in una causa nella quale ancora si attende di capire se Kim Dotcom verrà estradato o meno verso gli Stati Uniti per arrivare ad un processo la cui sentenza sembra già scritta.

Kim Dotcom, nel frattempo, continua a lavorare al preannunciato rilancio delle proprie attività: ancora non è dato sapersi né quando né come, ma il fondatore di MegaUpload sembra intenzionato a rientrare dalla porta principale. Per il momento limita a qualche tweet i propri annunci (completato il 90% del codice, tutto sarebbe quasi pronto per il lancio), lasciando preludere ad una nuova iniziativa in grande stile. In stile “Mega”:

 

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