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Lo streaming musicale potrebbe rappresentare un business precario, soprattutto per quelle società che si occupano unicamente di questo mercato. È quanto sostiene Jimmy Iovine, una delle menti alla base di Apple Music, in occasione di un’intervista per Billboard. Secondo il dirigente, società come Apple, Google e Amazon possono permettersi di approfittare dello streaming musicale, poiché dispongono anche di altre fonti di guadagno, mentre per
Sebbene nell’ultimo biennio si sia assistito a una crescita esponenziale dello
I servizi di streaming hanno un problema, non ci sono margini, non stanno facendo soldi. Amazon vende Prime, Apple vende telefoni e iPad, Spotify debe invece trovare un modo affinché l’audience compri qualcos’altro. […] Devono trovare un modo per dimostrare questo possa diventare un vero business.
In altre parole, secondo Iovine il modello è sostenibile per quelle compagnie che si lanciano nella fornitura di multipli prodotti e servizi, mentre risulterebbe davvero complicato per chi si occupa unicamente di ascolto musicale. Perché, tuttavia, i servizi di streaming video come
Netflix offre tutti quei contenuti originali a 11.99 dollari. Per la musica, tutti hanno tutto, vi sono anche accessi gratuiti, ogni canzone è anche su YouTube: come si può chiedere 11.99 dollari al consumatore? Comprerà Netflix e cercherà la musica gratis. È un enorme problema.
Per questo motivo, spiega l’esperto, con