Jawbone svende: addio o rilancio?

Jawbone svende e svuota i magazzini: il gruppo potrebbe così aumentare i flussi di cassa in entrata in vista di un possibile rilancio.
Jawbone svende: addio o rilancio?
Jawbone svende e svuota i magazzini: il gruppo potrebbe così aumentare i flussi di cassa in entrata in vista di un possibile rilancio.

C’era una volta Jawbone. E non era nemmeno troppo tempo fa: il marchio si era fatto conoscere per una serie di smartband interessanti, a costo accessibile, con design riconoscibile e validi per le poche funzioni per cui erano sviluppati. Tuttavia qualcosa non è andato per il verso giusto ed ora il gruppo sta vendendo tutto il proprio magazzino a prezzi estremamente scontati pur di far cassa in qualche modo. Qualcosa sta per accadere, insomma, anche se non sembra essere chiaro cosa.

Quanto trapelato è che l’azienda sta svuotando i magazzini facendo fuori ogni unità di UP2, UP3 e UP4 ancora disponibili. Un rivenditore esterno ne avrebbe acquistate le unità a prezzo stracciato e tali unità saranno dunque ancora disponibili sul mercato, probabilmente con ulteriori decurtazioni sul prezzo medio di distribuzione. Non solo: il gruppo avrebbe venduto allo stesso modo anche gli speaker Bluetooth seguendo medesima logica e medesima strategia. Non è invece emerso al momento in alcun modo il perché: l’azienda non ha fatto sapere nulla circa le proprie prospettive e non è stato spiegato il motivo di questo improvviso “fuori tutto”. Anche in assenza di spiegazioni ufficiali, però, il futuro sembra aprirsi a non più di due ipotesi plausibili.

La realtà è quella di una azienda che, nonostante abbia imparato a farsi conoscere nei primi vagiti del mondo wearable, in seguito ha faticato non poco ad imporsi: la moltiplicazione dei gruppi e dei device ivi impegnati ha frammentato le quote di mercato e Jawbone è rimasto confinato nelle periferie dei favori degli utenti. Oggi FitBit ha quote di mercato molto più ampie e gli smartband sul mercato sono molti, con forte pressione sul prezzo e riduzione estrema dei margini per chi già intendeva proporsi con una offerta relativamente low cost.

Quando ormai è passato più di un anno dall’uscita di Jawbone UP4, il gruppo non ha più partorito nuove idee. A inizio 2016, però, un nuovo round di investimenti ha raccolto nuovo denaro: difficilmente gli investitori avrebbero potuto accordare nuovo cash se non ci fossero state nuove prospettive di fronte, poiché il tutto sarebbe terminato nel giro di pochi mesi: con ogni probabilità i nuovi piani sono in realtà nero su bianco e nuovi prodotti potrebbero essere pronti. Svuotare i magazzini ha una tripla funzione: liberare spazio, accumulare ulteriore denaro e rimodulare il focus del proprio business. Difficilmente il gruppo abbandonerà il campo, insomma: con maggior probabilità si è alla vigilia di un rilancio, o almeno di un redesign del perimetro dell’offerta.

Secondo quanto emerso, Jawbone potrebbe concentrarsi su tracker per la salute mettendo a frutto tutti gli sviluppi accumulati nell’ultima fase di sviluppo (soprattutto UP4 ha risposto a tutti i passi falsi accumulati con le versioni antecedenti), il tutto con un prodotto in grado di puntare al mondo del monitoraggio clinico invece che sul semplice e affollato mondo del fitness.

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