IPv6: Yes, we can!

La Casa Bianca ha avviato un programma di transizione verso IPv6 che prevede una prima fase da completarsi rigorosamente entro il 2012
La Casa Bianca ha avviato un programma di transizione verso IPv6 che prevede una prima fase da completarsi rigorosamente entro il 2012
IPv6: Yes, we can!

La Casa Bianca passa a

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. L’amministrazione Obama, infatti, ha fissato le date del programma di transizione alla nuova versione del protocollo internet successore di IPv4, attuale standard della rete. Lo rivela il CIO Vivek Kundra, il quale ha

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il programma durante un seminario sull’IPv6 a Washington. Nella nota presentata, tuttavia, si chiede ancora il sostegno a IPv4 per evitare problemi di interoperabilità.

A partire dal 30 settembre 2012 i servizi pubblici come webmail, Domani Name Server e ISP dovranno utilizzare operativamente l’IPv6, mentre le reti aziendali dovranno terminare il passaggio entro l’anno fiscale 2014. Per guidare la transizione le agenzie dovranno inoltre nominare un responsabile per le operazioni.

Kundra ha avuto modo per illustrare i vantaggi del nuovo protocollo, soprattutto in previsione del

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, ma il vantaggio più visibile dell’IPv6 è la possibile di supportare un numero di indirizzi molto più grande della versione precedente, grazie ai 128 bit riservati; il che si traduce anche in un supporto virtualmente illimitato ai dispositivi connessi.

Il governo Obama dimostra, ancora una volta, il suo forte interessamento verso le nuove tecnologie: il presidente è peraltro particolarmente sensibile ai social network oltre che al fidato BlackBerry, dispositivo dal quale sembra non staccarsi mai.

La transizione ad IPv6, inoltre, sarà un sicuro impulso che spingerà nuove nazioni, aziende e imprese a compiere il fatidico passo (che qualcuno già considera tardivo): gli indirizzi IP sono ormai in via di esaurimento ed attendere oltre potrebbe significare mettere a serio rischio le attività rimaste sul vecchio protocollo.

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