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Nuove problematiche per Apple in Francia, a seguito della
L’indagine è partita lo scorso 5 gennaio, a seguito della denuncia presentata da HOP, così come già accennato. La questione si inserisce all’interno delle normative approvate in Francia nel 2015, con la legge Hamon, che vieta esplicitamente ai produttori di introdurre sistemi per l’obsolescenza pianificata, andando così a detrimento dei clienti. Le multe possono essere particolarmente elevate: fino al 5% di tutti i guadagni effettuati all’interno del Paese, a cui possono aggiungersi fino a due anni di carcere per la dirigenza.
Al momento, il procedimento è unicamente alla fase d’indagine, poiché non è ancora chiaro se la scelta di Cupertino possa configurarsi effettivamente come obsolescenza programmata. La misura introdotta dall’azienda californiana, infatti, è nata con lo scopo di prolungare il ciclo di vita di smartphone come
Le spiegazioni del gruppo, tuttavia, potrebbero non essere sufficienti alla giustizia francese. Innanzitutto, vi sarebbe il nodo della mancata comunicazione preventiva agli utenti: Apple ha confermato la presenza del sistema solo dopo averlo implementato, quando alcuni developer su Reddit hanno rilevato benchmark assai differenti prima e dopo la sostituzione della batteria. L’assenza di comunicazione porterebbe quindi alla seconda questione, quella su cui il DGCCRF potrebbe concentrarsi: gli utenti potrebbero essere stati indirettamente spinti, date le performance rallentate, a cambiare smartphone, ignari della possibilità di risolvere il problema con una meno costosa sostituzione della batteria. In ogni caso, a oggi risulta davvero difficile immaginare l’esito della vicenda, non resta quindi che attendere nuovi sviluppi Oltralpe.