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È storia vecchia, ormai. Tutti si aspettavano un
Schermo più grande, risoluzione maggiorata, tasto home a sfioramento, fotocamera da 10 Megapixel e sottilissimo design a goccia; queste, e
In realtà, a Cupertino gli stessi ingegneri hanno lavorato senza sosta fino a giugno convinti di un lancio immediato del nuovo, ipertrofico telefono. Immaginate quindi la loro sorpresa quando, in prossimità del lancio atteso per l’estate, Steve Jobs ha
«Veramente degno di nota è il fatto che l’iPhone 5 sia stato epurato da Jobs poiché pensava che un nuovo, diverso schermo avrebbe rovinato la linea iPhone. L’avrebbe frammentata. L’avrebbe fatta assomigliare ad Android, e qualunque somiglianza con Android suonava come un anatema alle orecchie di Jobs.»
E la ragione di ciò, a parte il noto odio per la "traditrice" Google, è evidente a tutti. L’iCEO amava l’uniformità, il minimalismo, e una modifica delle proporzioni dello schermo avrebbe portato a una rottura nella continuità di Apple, senza contare i cambiamenti nell’aspetto delle app. Una variazione al tema inconciliabile con l’estetica di Jobs; anzi, un vero e proprio incubo.
Certo è che il mercato si sta muovendo verso telefoni sempre più ampi e sottili, e il rischio per Apple è di rimanere ancorata a design sorpassati solo per non ferire l’occhio e creare discontinuità nella linea. Una motivazione che ben si sposa con la filosofia della Mela, ma che rischia anche di diventare un pericoloso impasse.