iPhone 5, guadagni del 93% sulle memorie

Secondo alcune stime Apple guadagnerebbe il 93% dalle memorie NAND dell'iPhone 5, con margini piuttosto elevati rispetto alla concorrenza.
iPhone 5, guadagni del 93% sulle memorie
Secondo alcune stime Apple guadagnerebbe il 93% dalle memorie NAND dell'iPhone 5, con margini piuttosto elevati rispetto alla concorrenza.

La politica messa in atto da Apple circa i prezzi di vendita dei dispositivi con su il logo della mela morsicata ha consentito al gruppo di Cupertino di raggiungere capitalizzazioni da record, divenendo di fatto una delle più importanti realtà economiche a livello mondiale. Tale politica ha permesso infatti ad Apple di ottenere importanti margini di guadagno sulle vendite, come dimostra un’analisi secondo cui per quanto concerne le memorie dell’iPhone 5 tale margine sarebbe pari addirittura al 93%.

Secondo Barrons, infatti, i dati messi a disposizione dall’esame dei componenti interni dell’iPhone 5 permettono di stimare in circa 0,42 dollari la spesa per GB che l’azienda ha dovuto affrontare per l’acquisto delle memorie interne dello smartphone, mentre sull’utente tale spesa si traduce in un esborso pari a 6,25 dollari per GB. Tale strategia si riflette quindi sul prezzo finale del dispositivo, il quale prevede una differenza di 100 dollari tra due modelli con capacità diversa.

Scegliere un iPhone 5 da 16 GB piuttosto che da 32 GB, insomma, si traduce in una differenza di prezzo di 100 dollari, mentre negli ultimi tempi alcune aziende sono arrivate a differenze decisamente inferiori: un incremento nella memoria di 16 GB nei prodotti della famiglia Kindle Fire di Amazon, ad esempio, si traduce in un esborso maggiore di una cifra compresa tra i 50 ed i 70 dollari. Il costo per GB è quindi decisamente superiore nel caso dei prodotti Apple, con chiari vantaggi per l’azienda di Cupertino.

I vantaggi, tuttavia, non sono soltanto per la mela morsicata, ma anche per l’intera industria dei semiconduttori: secondo alcune previsioni, infatti, l’iPhone 5 potrebbe da solo rappresentare circa il 4,6% dell’intero mercato nel 2013, contribuendo in maniera piuttosto evidente allo sviluppo del settore dei componenti elettronici. L’iPhone, insomma, è una manna dal cielo sia per Apple, che vede nel Melafonino una delle principali fonti di guadagno, che per l’industria tecnologica; un po’ meno, secondo quanto espresso dalla nuova analisi Barrons, lo è invece per le tasche dei consumatori.

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