iPad 2: nessun sensore di contatto da liquidi

iPad 2: nessun sensore di contatto da liquidi

Sembrava un’escalation senza fine, culminata di recente con il record del MacBook Air su cui ne sono installati ben 8 di serie e invece siamo ad una battuta d’arresto. Parliamo dei sensori di contatto da liquidi, o Liquid Contact Indicators in inglese, che nello scopo originale avrebbero dovuto segnalare l’eventuale immersione in un liquido dei computer e dispositivi con la Mela, e che invece hanno finito col dare più grattacapi che altro. E non dev’essere un caso che, sugli

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, non ce n’è semplicemente più traccia.

Dopo aver infarcito sostanzialmente qualunque suo

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ed essersi attirata gli strali dei consumatori, che hanno

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, Apple innesta quella che apparentemente sembra una retromarcia, e le linee guida cambiano di conseguenza. Qui sotto le

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per la determinazione di un eventuale incidente coi liquidi su iPad di prima e seconda generazione; la differenza è evidente:

iPad 1:
Indicatore di contatto da liquido. La garanzia dell’iPad non prevede la copertura per danni causati dai liquidi. Per determinare se un iPad è stato in contatto con liquidi, sono stati predisposti due indicatori di contatto da liquidi (LCI) nelle seguenti postazioni:

  • Sul fondo del jack delle cuffie;
  • Nel connettore a 30 pin (richiede un angolo di visione di 45″).

Utilizzare un otoscopio illuminato per guardare all’interno del jack delle cuffie e del connettore da 30 pin per cercare LCI attivati. Diventano rossi al contatto coi liquidi

iPad 2:
Controllare la corrosione dell’alloggiamento della SIM card.

Certo, esiste la possibilità che Apple abbia dovuto rimuovere gli LCI a causa del

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, ma questo non giustificherebbe la sua assenza anche nel connettore Dock, che invece è immutato da anni. Insomma, l’ipotesi più probabile è che a Cupertino abbiano deciso semplicemente che non erano necessari, e questa è una buona notizia per gli utenti, perché eliminerà tanti falsi positivi e tanta frustrazione inutile.

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