iOS e macOS: accesso iCloud con Touch ID e Face ID

Apple abiliterà il login su iCloud direttamente con Touch ID o Face ID: è quanto emerge dalle beta dei suoi ultimi sistemi operativi.
iOS e macOS: accesso iCloud con Touch ID e Face ID
Apple abiliterà il login su iCloud direttamente con Touch ID o Face ID: è quanto emerge dalle beta dei suoi ultimi sistemi operativi.

Presto si potrà accedere a iCloud semplicemente confermando la propria identità con Touch ID e Face ID. È questa l’ultima iniziativa di Apple, così come emerge dalle ultime beta di iOS 13, iPadOS e macOS Catalina consegnate agli sviluppatori. È quanto riferisce MacRumors, sulla base di un’indiscrezione fornita da un lettore.

Secondo quanto riportato, visitando i siti beta.icloud.com e icloud.com, utilizzando un dispositivo già aggiornato all’ultima beta per sviluppatori di iOS 13, iPadOS e macOS Catalina, non si dovrà più immettere la propria password collegata all’Apple ID. Sarà sufficiente effettuare la scansione delle impronte digitali o, ancora, utilizzare Face ID su iPhone e iPad Pro.

La decisione di includere si Face ID che Touch ID sembra ovviamente nella direzione di garantire questa comodità a tutti gli utenti iPhone. Face ID è disponibile su iPhone X e successivi, nonché sulla linea iPad Pro 2018, mentre Touch ID è presente su tutti i device iOS precedenti e compatibili con iOS 13. Per quanto riguarda l’universo Mac, il lettore d’impronte digitali è stato incluso in MacBook Air e nei MacBook Pro dotati di Touch Bar.

Apple sta sempre più puntando sulla semplificazione all’accesso dei propri servizi, nonché all’implementazione di misure di privacy più sicure e comode per l’utente. Certamente la scansione delle impronte o la mappa 3D del viso risultano delle risorse più difficili da violare rispetto all’inserimento di una password. Inoltre, così come annunciato nel corso dell’ultima WWDC, il gruppo sta per lanciare il suo servizio “Sign In With Apple”: un sistema che permetterà di fare il log-in a diversi servizi, anche di terze parti, senza fornire propri dati personali. Il sistema, ad esempio, è anche in grado di creare automaticamente degli alias per l’indirizzo email, così da dirottare le comunicazioni considerate spam ed evitare la profilazione dell’utilizzatore.

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