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C’era una volta il jailbreak. Per molti anni diversi developer hanno passato al setaccio i sistemi operativi Apple, da Phone OS a iOS, alla ricerca di vulnerabilità. Non per minacciare la sicurezza dei device, bensì per trovare una via d’accesso a firmware modificati, affinché si potessero sfruttare funzioni aggiuntive non previste da Cupertino. Eppure, per quanto il jailbreak sia stato abbastanza popolare fra gli utenti, i lavori sembrano essere fermi da oltre 350 giorni, sia perché Apple ha reso i suoi sistemi operativi sempre più inespugnabili, sia per un calo di interesse verso simili attività. Il jailbreak è quindi morto?
Ne sono convinti alcuni degli sviluppatori che, sin dai primi istanti, si sono occupati del
Lo scenario moderno è molto diverso da quello del 2007, quando il
Per quale motivo, però, il jailbreak ha oggi poche ragioni di esistere? Lo spiega Jay Freeman, l’inventore di
Cosa ottieni alla fine? Serviva per avere funzioni che praticamente rappresentavano la ragione per possedere lo smartphone. Oggi ricevi solo modifiche minori.
In particolare, gli esperti spiegano come siano diverse le motivazioni che renderebbero la pratica del tutto inutile, se non rischiosa, in tempi moderni. Innanzitutto, Apple ha incrementato notevolmente i propri livelli di sicurezza, rendendo sempre più remote le possibilità di jailbreak. Ancora, i developer potrebbero essere più orientati alla rivendita delle vulnerabilità anziché approfittarne, mentre gli sviluppatori più attivi e talentuosi del progetto jailbreak oggi lavorano per grandi multinazionali. Infine, la modifica di iOS potrebbe oggi esporre a rischi di sicurezza troppo elevati, una scommessa su cui non vale la pena puntare