Internet Safer Day: il ritardo è un pericolo

Il ritardo dell'Italia nell'approccio alla Rete rischia di lasciare i più giovani senza le necessarie tutele culturali dai pericoli del Web.
Internet Safer Day: il ritardo è un pericolo
Il ritardo dell'Italia nell'approccio alla Rete rischia di lasciare i più giovani senza le necessarie tutele culturali dai pericoli del Web.

In occasione del Safer Internet Day si moltiplicano le iniziative di comunicazione con cui il mondo dell’innovazione apporta il proprio contributo ad una necessaria opera di educazione nei confronti dei più giovani. Di particolare interesse, in tale ottica, il punto di vista dell’associazione Terre des Hommes, impegnata nella difesa dei diritti dell’infanzia.

L’associazione offre un importante contributo poiché ricorda come il problema non stia né nella Rete, né nei giovani, ma piuttosto nel modo in cui le due parti vengono ad incontrarsi. In assenza di strumenti in grado di edulcorare questo impatto, infatti, il rischio è quello di determinare dinamiche distorsive che sfociano nei comportamenti e nei misfatti che purtroppo popolano la cronaca quotidiana degli ultimi mesi con atti di sesso e violenza del tutto impropri per una società civile, ma soprattutto per le fasce più giovani della società stessa.

Terre des Hommes spiega un possibile taglio interpretativo della situazione basato sul fatto che, soprattutto in Italia, i più giovani sono ancora scarsamente educati al cospetto delle dinamiche della Rete e pertanto maggiormente impreparati rispetto alla media europea:

Dalle ricerche europee emerge che i bambini italiani entrano in  Internet a 10 anni, in ritardo di due anni rispetto ai loro coetanei europei. Se da un lato ciò significa che i nostri i ragazzi risultano essere più protetti da bullismo, adescamento online, esposizione a materiale pornografico perché arrivano in rete più tardi, dall’altro lato finiscono per essere meno preparati a capire cosa succede e, come risulta  dalla  ricerca che Terre des Hommes ha commissionato a People con il contributo di Google, Vodafone Italia  e Fondazione Ugo Bordoni gli stessi genitori italiani sono impreparati: ben il 72% degli intervistati dichiara di non avere le competenze per supportare i propri figli verso un uso responsabile di internet.

La cosiddetta “Generazione Multitasking” si trova così di fronte un grave problema e la scarsa disponibilità di educatori in grado di favorire il miglior approccio possibile al problema stesso:

Dominati dalla dinamica del “click and play”, i ragazzini italiani pretendono un’immediata gratificazione, questo li porta ad una capacità tecnologica legata esclusivamente al fare e non al riflettere. La regola è che non ci sono regole, manca un ruolo normativo forte dei genitori e una maggiore guida da parte della scuola.

Terre des Hommes usa quindi l’eco mediatica del Safer Internet Day per lanciare il proprio appello alle istituzioni affinché vogliano intervenire con rapidità per frenare questa spirale e per fare in modo che soprattutto le generazioni del futuro possano avere in mano gli strumenti culturali necessari per impattare in modo positivo e consapevole con gli strumenti che la Rete mette quotidianamente a disposizione senza filtro, senza controllo e senza specifica attenzione a chi ne potrà entrare in possesso:

L’accesso consapevole a Internet è oggi fondamentale per stare tra le persone ed è elemento chiave del diritto alla cittadinanza. Per questo Terre des Hommes, partner di Google per la sicurezza in rete, chiede il varo immediato di un piano nazionale di educazione ai media che colmi il divario di competenze sempre più ampio tra i nostri bambini e i bambini del resto d’Europa.

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