Online l'intergruppo per l'innovazione

Un blog con audizioni e interventi, un manifesto, 65 componenti: parlamentari.org è la vetrina dell'intergruppo che vuole premere per l'agenda digitale.
Online l'intergruppo per l'innovazione
Un blog con audizioni e interventi, un manifesto, 65 componenti: parlamentari.org è la vetrina dell'intergruppo che vuole premere per l'agenda digitale.

La politica mondiale ha posto la strategia digitale al centro del dibattito in tutte le principali economie. In Italia, c’è ancora molto da fare. Da questa premessa nasce l’intergruppo Camera-Senato che da qualche mese, in modo informale, si incontra per far sbocciare questi temi trasversalmente in Parlamento. Ora c’è anche un sito che consente di seguire il loro lavoro e di contattarli.

Parlamentari.org è appena nato ma ha già alcuni contenuti delle attività del gruppo in queste ultime settimane, la lista dei suoi componenti e un manifesto. Quest’ultimo riassume così il senso di questo gruppo che cerca di superare le barriere partitiche per uno scopo preciso:

Siamo convinti che affrontare con incisività il nostro ritardo, eliminare i digital divide, sviluppare la cultura digitale con l’obiettivo di conquistare la leadership nello sviluppo ed applicazione delle potenzialità di Internet e delle tecnologie, costituisca la principale opportunità di sviluppo, con benefici economici e sociali per l’intero Paese, ed in particolare modo per i giovani.

I nomi dell’intergruppo

Naturalmente una delle principali curiosità è scoprire chi fa parte di questo gruppo. Tra i 65 nomi ci sono i parlamentari più attivi sull’agenda digitale, come Antonio Palmieri, Stefano Quintarelli, Paolo Coppola (appena nominato consulente dal ministro Madia), Sergio Boccadutri (impegnato nella riforma dell’epayment), Mirella Liuzzi. Altri, francamente, lasciano perplessi: la presenza di Giancarlo Galan è inopportuna – ma a questo punto anche soltanto formale, visti i suoi problemi giudiziari – o addirittura quel Gianpiero D’alia che per Webnews significa sopratutto questo.

Audizioni, interpellanze, incontri

Cercando, con spirito costituente, di superare il vizio di spulciare i nomi “giusti e sbagliati” resta il fatto che il sito è un ottimo strumento, per trasparenza – tutti i parlamentari sono presenti con le loro pagine e account social – e grazie alle sue risorse. Leggendolo si scopre che ieri si è tenuto alla Camera un incontro conoscitivo di best practices di metodologie didattiche innovative con le tecnologie; due giorni fa invece è stata presentata una interpellanza alla ministra Marianna Madia riguardante l’attuazione dell’agenda digitale italiana per sapere, dopo le dimissioni di Agostino Ragosa, «cosa intende fare il governo, con quali criteri sceglierà il successore e come darà conto della attività dell’Agid». Per seguire queste attività basta iscriversi alla newsletter.

A proposito di questo intergruppo, Paolo Coppola ha così commentato per Webnews:

Il gruppo è aperto e informale, dunque non c’è stata alcuna selezione per i suoi membri. Già da tempo lavoriamo sul cloud, con documenti aperti per i nostri testi, le proposte, gli emendamenti; abbiamo una mailing list, un gruppo di discussione, ma il modello di lavoro collaborativo prevede anche un incontro al mese in data fissa. Il sito, di cui si è occupato Quintarelli, è sicuramente un passo verso la pubblicità della nostra attività e serve a rendere note al gruppo stesso le varie iniziative dei parlamentari, le audizioni, le interrogazioni, a cui gli altri liberamente possono aderire. Senza questo approccio informale non si sarebbe riusciti a creare un gruppo così trasversale.

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