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Ma la multinazionale vuole, prima di tutto, comunicare agli utenti a cosa servirà davvero il 5G in termini di praticità e benefici immediati. Grazie a una ricerca svolta insieme all’agenzia Ovum, Intel ha individuato gli utilizzi che prenderanno il meglio del 5G per diffondersi in misura maggiore tra le persone. A farla da padrone sarà lo streaming video, con il 90% dei provider convinti di poter raggiungere con il 5G qualità di trasmissione migliore e più in linea con i tempi.
Ma non solo: tecnologie considerate ancora in via di consolidamento, come AR e VR, potranno sfruttare la rete 5G per diventare più indipendenti dai sistemi attuali, il che vorrà dire semplificare la produzione di visori e occhialini non solo in grado di far girare app e giochi salvati in memoria e con una potenza computazionale locale ma anche di abilitare forme di interazione hostate in rete, prive di latenze e rallentamenti di sorta.
Ma il report di Intel è anche una sorta di avviso all’azione per alcuni segmenti dell’industria dell’intrattenimento visto che afferma come il 5G porterà investimenti pari a 1,3 trilioni di dollari, per chiunque sarà capace di creare piattaforme ottimizzate per lo standard. La domanda degli utenti per contenuti multimediali crescerà inevitabilmente e così il ruolo delle compagnie che sapranno approcciare il mercato in maniera idonea, lasciandosi alle spalle i protocolli attuali.
Secondo Ovum, il consumo medio mensile su reti mobili sarà, con il 5G, pari a 11,7 GB per abbonato e addirittura 84,4 GB nel 2028, arrivando ad occupare il 90% di tutto il traffico globale. Questo vuol dire che anche le telco dovranno impegnarsi per offrire pacchetti dati estesi, ben oltre le soglie che