La strada tra Intel e McAfee potrebbe essere più accidentata del previsto. A metà strada, infatti, potrebbe intromettersi un inatteso veto della Commissione Europea ove (al momento in modo non ufficiale) ci si starebbe muovendo per capire se l’accordo possa o meno comportare problemi di concorrenza per il mercato degli antivirus.
I timori della Commissione sono frutto della logica: se McAfee avrà accesso ad informazioni privilegiate grazie alla stretta integrazione del proprio team all’interno di Intel, potrebbe ricavare dalla situazione anche informazioni determinanti per conquistarsi una posizione di vantaggio concorrenziale rispetto alla diretta concorrenza.
Al momento non è però stata avviata alcuna investigazione né l’antitrust europea si è ancora mossa presso le singole aziende. Anzi: le ultime comunicazioni provenienti da McAfee indicano la conclusione della fase in cui la documentazione vien sottoposta alle singole autorità in attesa della debita revisione. Non viene segnalato in questo contesto alcun ostacolo all’operazione da 7,68 miliardi di dollari annunciata la scorsa estate da Intel.
I dubbi della Commissione Europea trapelano al momento soltanto dal Wall Street Journal. Se qualcosa deve succedere, sarà questione ormai prossima perché la conclusione dell’acquisizione è ad oggi prevista entro il primo semestre del 2011. Intel con questa operazione intende infatti portare direttamente all’interno del proprio hardware quelle misure di protezione necessarie nel momento in cui l’architettura generale del computing muta verso nuove forme e diversi orizzonti. La commissione potrebbe però mettere in dubbio non tanto il vantaggio competitivo acquisito da Intel, quanto più la differente collocazione che McAfee andrebbe ad ereditare.