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La tecnologia touch in tre dimensioni della start up toscana SEM+ ha vinto la Intel Business Challenge Europe 2013, concorso di business plan che ha premiato anche con il terzo posto la startup Tensive e i suoi biomateriali per la rigenerazione dei tessuti. Prossima tappa, dopo Dublino, in ottobre a Berkeley per il challenge globale.
L’Italia, con ben due progetti classificati al primo e al terzo posto, per la prima volta nella storia dell’importante competizione europea promossa da Intel ha giocato un ruolo da assoluta protagonista. Una vittoria di cui essere fieri per almeno due ragioni: il confronto, in finale, con altre 22 squadre provenienti da altri 8 paesi (Bulgaria, Danimarca, Israele, Paesi Bassi, Polonia, Romania, Slovacchia e Regno Unito) e il forte orientamento verso le soluzioni innovative e le tecnologie intelligenti del futuro, spinta dovuta all’organizzazione con Euro Nano Forum, un forum che riunisce esperti europei di nanotecnologie. I finalisti hanno sviluppato progetti che spaziano in campi molto sifisticati: dispositivi sanitari e medicali, energia ed eco-tecnologie, ICT, biotecnologie e nanotecnologie.
L'Italia sbaraglia la @IBC_Europe: il primo posto è per gli italiani di SEM+! pic.twitter.com/cBoWL7NVJ5
— Intel Italia (@intelitalia) June 19, 2013
I vincitori
Il primo posto è stato assegnato al team italiano
Il #podio alla @IBC_Europe va ancora al tricolore. La #startup dei ragazzi di Tensive conquista il terzo gradino! pic.twitter.com/JRofnjzszD
— Intel Italia (@intelitalia) June 19, 2013
Il terzo posto
Ma le startup che partiranno per Berkeley sono due, perché tra le cinque selezionate c’è anche Tensive, salita sul terzo gradino del podio (e già premiata due anni fa alla startupcup di Milano). La società è uno spin-off della Fondazione Filarete, che ha ideato un supporto poroso biocompatibile per la rigenerazione ex-vivo di tessuti biologici vascolarizzati e un supporto poroso degradabile, resistente alla compressione, da usare come protesi portante nelle procedure ortopediche e spinali per riparare grandi difetti ossei.
Queste soluzioni di biomateriali impiantabili sono state sviluppate da
Bernadette Andrietti, vice presidente e direttore marketing EMEA di Intel, ha commentato:
Sono rimasta colpita dal talento che abbiamo visto alla finale di quest’anno a Dublino. Lo standard è stato così alto e lo slancio, l’ambizione e la creatività mostrate da tutte le 24 squadre hanno reso molto difficile la decisione della giuria. L’aspetto che è emerso chiaramente quest’anno è che così tanti dei progetti non mirano soltanto a generare profitti, ma ambiscono ad utilizzare la tecnologia e la scienza per far progredire l’intera società.