Instagram cambia e spiega perché

Ian Spalter, a capo del design di Instagram, spiega le ragioni della svolta estetica che sta facendo discutere: dietro le scelte l'ascolto della community.
Ian Spalter, a capo del design di Instagram, spiega le ragioni della svolta estetica che sta facendo discutere: dietro le scelte l'ascolto della community.
Instagram cambia e spiega perché

Instagram ha adottato di punto in bianco un nuovo look, dentro e fuori l’applicazione. All’icona principale sono state collegate anche quelle della famiglia, un set unificato esteticamente per Hyperlapse, Layout e Boomerang, ed è stata aggiornata l’interfaccia. Molti utenti stanno ricevendo l’aggiornamento e altrettanti sono i commenti – non sempre positivi – per un cambiamento così sensibile dopo cinque anni. Tanto che il responsabile ha deciso di scrivere un post su Medium per spiegarne i principi.

È un lavoro ben fatto oppure adesso il logo somiglia a una lavatrice? Tra hashtag e gif animate si nota subito un meccanismo tipico delle community web: il design viene associato a una forma di riconoscimento istintivo e anche la più piccola modifica scatena delle reazioni, che vanno dalle proteste all’ironia. In realtà molto spesso il redesign è deciso proprio in base a un attento ascolto delle conversazioni in rete ed è tutto ben ponderato. Come spiega Ian Spalter, head of design di Instagram.

L’anno scorso un gruppo di noi ha iniziato a riflettere sul modo in cui siamo riusciti a sostenere questa evoluzione degli ultimi anni pur rimanendo fedeli allo spirito di Instagram. Abbiamo voluto creare un look che rappresentasse gamma completa della comunità di espressione – passato, presente, futuro.

Una visita a

[!] Ci sono problemi con l’autore. Controllare il mapping sull’Author Manager

chiarisce i termini del lavoro fatto: Instagram era ed è molto amato per il suo logo ma la comunità attorno a questo social già da tempo si stava esercitando nell’intepretazione estetica. Chi per mestiere drizza le antenne su questi fenomeni sa che questo è il momento in cui si deve intervenire. Marchi, loghi e prodotti sviluppano connessioni profonde, le aziende sanno che da un lato devono aggiornarsi e dall’altro gli utenti non vogliono cambiarli per il solo gusto della novità. L’icona di Instagram e il suo design però cominciava ad essere molto più arretrato delle interpretazioni estetiche dei fan, così l’azienda ha pensato di poter fare meglio.

Appiattimento

Lo si è notato anche coi nuovi loghi di due mostri sacri come Google e Facebook (entrambi nel 2015): iconicamente parlando c’è la necessità di ridurre la tangibilità quasi “fisica” dei loghi e di appiattirli, renderli meno profondi, più colorati, insomma di rimuovere gli ornamenti. La spiegazione è ovvia: si stanno trasferendo su diversi ambiti, anche mobile, quindi con molti meno pixel, e le prime web company del mondo non hanno bisogno di credibilità, ormai ai massimi livelli. Anzi, alleggerire è il nuovo must. Instagram ha ridotto tutto a tre cose.

Abbiamo cercato di capire esattamente ciò che la gente amava circa l’icona classica e come avremmo potuto andare oltre. Sapevamo che la gente amava l’arcobaleno e l’obiettivo della fotocamera è stato un elemento visivo chiave. Come parte del nostro processo, abbiamo anche chiesto alla gente in azienda di disegnare l’icona di Instagram a memoria in 5 secondi. Quasi tutti hanno disegnato l’arcobaleno, la lente e il mirino

Ecco fatto, il nuovo logo è in sostanza la riduzione mnemonica del vecchio, togliendo ornamenti e pixel complicati da portare in tutti gli ambienti cross-canale. La nuova estetica doveva essere versatile. E ciò che è versatile è sempre potenzialmente un meme. Il nuovo disegno e anche l’interfaccia sono composti con più slancio e calore, anche più carattere. Gradiente poi inserito in tutte le altre app.

La domanda è diventata: quanto oltre ci spingiamo? Se fossimo troppo astratti, non si sentirebbe la storia e l’anima di Instagram. Se si rende troppo letterale, è difficile giustificare il passaggio. Dopo molto lavoro di fino, siamo arrivato a un glyph che suggerisce ancora una macchina fotografica, ma anche pone le basi per gli anni a venire.

L’interfaccia pulita

Perché in questo cambiamento aggressivo l’interfaccia utente una volta entrati è invece così bianca e netta? Quasi non si nota neppure la differenza tra iOS e Android. Lo spiega sempre il capo dello staff di design:

Mentre l’icona è una porta colorata in Instagram app, una volta dentro l’applicazione riteniamo che il colore debba provenire direttamente dalla comunità. Abbiamo spogliato il colore e tolto rumore dalle superfici in cui sono i contenuti della gente a prendere il centro della scena, e potenziato il colore su altre superfici degli strumenti.

L’evoluzione della comunità è stata fonte di ispirazione, stando a Instagram, e probabilmente hanno ragione tutti, sia chi lo conferma che chi critica. Meglio così: tutto diventa uguale nell’indifferenza.

Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti