In bocca al lupo, Steve

Steve Jobs lascia per problemi di salute. È la quarta volta che il CEO deve abbandonare il proprio gruppo, ma ogni volta il suo ritorno è stato un successo
Steve Jobs lascia per problemi di salute. È la quarta volta che il CEO deve abbandonare il proprio gruppo, ma ogni volta il suo ritorno è stato un successo
In bocca al lupo, Steve

Steve Jobs lascia nuovamente Apple per motivi di salute. Un annuncio improvviso, un evento imprevisto, un colpo basso per l’intero ecosistema che gravita attorno a Cupertino. Ed è questa ormai la quarta separazione tra le due metà della mela. Forse anche la più preoccupante.

La prima volta fu un abbandono traumatico a metà anni ’80, che rese evidente quanto una parte non potesse fare a meno dell’altra: c’erano dei dissapori, ma il tempo aiutò a dimenticare per ricucire. La seconda volta (2004) fu un abbandono traumatico: un carcinoma al pancreas costrinse il CEO ad una pausa forzata da cui è tornato con in mente l’iPhone e con in mano un gruppo più forte che mai. La terza volta (2009) l’abbandono è stato dolce e preannunciato, ma il trauma si nascondeva nei contenuti: un trapianto di fegato riportava in auge i fantasmi di un tempo, ma Steve Jobs si è ripresentato con in mente l’iPad ed in mano una Apple mai vista prima.

Ora che l’iPad 2 è nell’aria e l’iPhone 5 nei progetti di Cupertino, Steve Jobs è costretto alla quarta traumatica ed inattesa pausa. Nessun dettaglio, ma l’ipotesi di recidiva è senz’altro sia la più probabile che quella meno auspicabile. E le sue parole di commiato temporaneo sono anzitutto un messaggio d’amore nei confronti del gruppo:

I love Apple so much and hope to be back as soon as I can

Steve Jobs spera di tornare appena può. Invoca il rispetto della privacy per sé e per la propria famiglia e spiega la necessità di concentrarsi sulla battaglia più importante di tutte. Promette fiducia piena in chi lo sostituirà. Si conferma nel proprio ruolo e dipinge un atteggiamento battagliero.

L’atteggiamento è come sempre quello giusto: per tutto il resto c’è il destino.

Per l’ennesima volta: in bocca al lupo, Steve.

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