Primo impianto di una vertebra stampata in 3D

Un team medico di Pechino ha impiantato una vertebra stampata in 3D nella colonna di un 12enne: l'intervento è stato portato a termine con successo.
Primo impianto di una vertebra stampata in 3D
Un team medico di Pechino ha impiantato una vertebra stampata in 3D nella colonna di un 12enne: l'intervento è stato portato a termine con successo.

Il dottor Liu Zhongjun, direttore del reparto di ortopedia presso la Peking University di Pechino, è il primo medico al mondo ad aver portato a termine con successo l’impianto di una vertebra stampata in 3D nella colonna di un giovane paziente. Minghao, 12enni, nei mesi scorsi ha avvertito un dolore al collo durante una partita di calcio: dagli esami condotti è emersa la presenza di un sarcoma di Ewing, tumore osseo che colpisce soprattutto in età adolescenziale.

Si è dunque reso necessario asportare e sostituire la seconda vertebra, con un intervento delicato ma pienamente riuscito. La procedura standard prevede l’impiego di un impianto tubolare cavo realizzato in titanio, fissato alla colonna tramite collanti e viti chirurgiche, con una convalescenza di diversi mesi e il rischio di dover operare nuovamente in un secondo momento a causa del normale sviluppo del corpo. Il team guidato da Zhongjun ha deciso di optare per una protesi realizzata con l’ausilio delle stampanti 3D, plasmata accuratamente per adattarsi al meglio al collo del paziente.

La struttura, visibile nell’immagine allegata di seguito, è stata ottenuta stampando polvere di titanio, materiale impiegato in ortopedia per la sua leggerezza, resistenza alle sollecitazione e compatibilità con i tessuti umani. I piccoli fori praticati sulla superficie hanno come funzione quella di permettere il naturale rigenerarsi delle ossa circostanti, che con il passare del tempo contribuisce ad accrescere la solidità dell’impianto.

Il dottor Liu Zhongjun e la vertebra stampata in 3D utilizzata nell'intervento

Il dottor Liu Zhongjun e la vertebra stampata in 3D utilizzata nell’intervento

Un progetto sperimentale portato avanti ormai da diversi anni dall’equipe cinese, che nel 2012 ha ottenuto l’autorizzazione per l’avvio di un trial clinico. La procedura, ancora lontana dal poter essere impiegata su larga scala, fa comunque ben sperare per il futuro. Tra i vantaggi offerti, oltre ad una maggiore resistenza dell’impianto a lungo termine, anche un periodo ridotto per la riabilitazione del paziente. È l’ennesima dimostrazione di come anche settori come quello medico e chirurgico possano beneficiare delle innovazioni introdotte dal mondo tecnologico.

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