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L’obiettivo per la fine del 2019 è quello di disporre di 3.500 siti radio installati. Tuttavia, il CEO della società ha anche sottolineato di come si stanno scontrando con due importanti problemi. Il primo riguarda i limiti delle emissioni elettromagnetiche. Limiti che in Italia sono sensibilmente più bassi di quelli degli altri Paesi europei. Il secondo problema riguarda la disomogeneità dei regolamenti urbanistici in Italia. Ogni Comune, in Italia, prevede procedure differenti e questo rallenta lo sviluppo dell’infrastruttura.
Criticità non di poco conto che sono state sollevate in passato anche da altri operatori. Regole urbanistiche sempre differenti e limiti di emissioni molto restrittivi, rendono complesso lo sviluppo delle reti in Italia.
Iliad, durante l’audizione, ha confermato anche i numeri dell’azienda in termini di fatturato e di clienti. L’operatore ha fatturato 80 milioni di euro nel primo trimestre del 2019 e dispone di più di 3,3 milioni di utenti attivi.
Levi si è detto poi estremamente favorevole al disegno di legge 1105 che punta a voler frenare il problema delle rimodulazioni. Una posizione che non stupisce visto che Iliad ha fatto della trasparenza la sua bandiera. Per Levi, inoltre, il "blocco" delle rimodulazioni potrebbe andare anche oltre i 6 mesi.