Il terremoto nel Nord Italia scuote anche Twitter e Facebook

Nuova scossa di terremoto nel Nord Italia: subito Facebook e Twitter si riempiono di commenti, ma ecco perché non bisogna intasare il Web.
Il terremoto nel Nord Italia scuote anche Twitter e Facebook
Nuova scossa di terremoto nel Nord Italia: subito Facebook e Twitter si riempiono di commenti, ma ecco perché non bisogna intasare il Web.

Una nuova, forte scossa di terremoto ha colpito l’Emilia e si è fatta sentire in tutto il Nord Italia. Anche i social network sono coinvolti nel terrore che sembra non avere fine, e Facebook e Twitter si riempiono di commenti e appelli. Forse però sarebbe meglio non esagerare.

Lo ha sottolineato, andando controcorrente, Giacomo Dotta su Webnews, con un invito all’uso responsabile di Internet:

“Evitare di intasare i canali di informazione, anche quelli “social”, consentirebbe a chi ha urgente necessità di aiuto o di conforto di poter trovare con maggior facilità soluzione alle proprie richieste. Evitare di aggiungere rumore alla situazione può evitare di far degenerare le situazioni nel caos. Un atteggiamento responsabile, che svuoti i canali di comunicazione dal chiacchiericcio per lasciar spazio alle urgenze, consente all’informazione di fluire con maggior facilità.”

Un numero sempre più grande di utenti sta utilizzando la rete per informarsi, fornire elementi utili, e anche L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha creato un account Twitter sperimentale estremamente interessante: grazie a @INGVTerremoti è possibile seguire in tempo reale la dinamica delle scosse, mappandole e così immaginando chi, magari tra amici e conoscenti, potrebbe esserne maggiormente coinvolto.

INVG Twitter

La stessa rete telefonica – fissa e mobile – sta avendo problemi, dovuti ai terremoti di questi giorni e anche per il sovraccarico. Il caso giapponese insegnò come Twitter, in particolare, fu molto utile a tenere in contatto le persone che avevano perduto la possibilità di comunicare in modo analogico. Il confine tra l’utilità e il sovraccarico è quindi molti sottile. Nel caso del terremoto italiano, l’hashtag #terremoto è diventato ovviamente trend topic e ha una sua utilità: tra le informazioni ridondanti, si scovano facilmente anche molti numeri utili e avvisi. Ma bisogna anche stare attenti: in Indonesia invece fu utilizzato per lanciare un falso allarme, smentito però in breve tempo.

Facebook ha una natura differente: sul social network si moltiplicano i commenti, le fotografie, i post di vario genere. Contenuti pubblici insieme a post privati, messaggi, e ovviamente anche dei fake. Probabile anche che, nei prossimi giorni, arriveranno puntuali delle finte raccolte fondi per i terremotati emiliani che nasconderanno dei malware molto dannosi per la rete. Attenzione quindi ai malintenzionati.

Molto più utile seguire i consigli della protezione civile, che ha chiesto a chi dispone di reti wireless di aprirle il più possibile per sopperire alla caduta della rete GSM nei luoghi dei sisma e permettere una più ampia comunicazione fra le persone.

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