Il settembre grigio di Google

Settembre non rimarrà negli annali di Google. Il motore è cresciuto esponenzialmente negli ultimi 12 mesi, ma nelle ultime settimane ha registrato un improvviso stop che risalta alla luce della crescita precedente. Buone le performance di Live Search
Il settembre grigio di Google
Settembre non rimarrà negli annali di Google. Il motore è cresciuto esponenzialmente negli ultimi 12 mesi, ma nelle ultime settimane ha registrato un improvviso stop che risalta alla luce della crescita precedente. Buone le performance di Live Search

Quello che è stato il Settembre nero delle borse, potrà essere ricordato anche come il Settembre grigio di Google. E se “grigio” è un appellativo probabilmente eccessivo per un motore che è leader incontrastato nel proprio settore, occorre andare a ritroso ai dati dei mesi precedenti per notare come, quantomeno, Settembre identifichi il primo vero stop del gruppo di Mountain View nella sua inarrestabile ascesa.

I dati annuali consegnano a Google un 2008 in grande spolvero: il motore è quello che ha ottenuto la performance migliore vedendo crescere del 20.6% il numero di query raccolte su una base del 9.4% generale. +1.5% per Yahoo, +7.1% per il polo Microsoft (MSN/Windows Live Search). Ask raccoglie un interessante +12.1%, ma rimane relegato al 2.2% del mercato. Secondo i dati Nielsen Online (pdf) le query composte nel mese di Settembre sono state 8.089.226, il 59.7% delle quali in mano a Google.

59.7%, sebbene identifichi una posizione di assoluto controllo, rappresenta comunque un valore inferiore rispetto al 60% raggiunto nel mese di Agosto. Per Google, pertanto, v’è una timida flessione che si fa più che altro evidente in raffronto ai continui dati positivi raccolti in passato. Interessante, per contro, il passo avanti di Windows Live Search che in un mese mette da parte l’1.1% in più arrivando all’11.8% del mercato. Yahoo è fermo al 18.1% in attesa che gli organi di controllo diano la propria opinione sull’annunciato accordo pubblicitario con Google.

Dati Nielsen Online

Google e Yahoo rimangono a tutti gli effetti i gruppi che detengono la quota più importante del settore. La somma tra le parti configura il 78.6% delle query composte, ed è probabilmente su questa percentuale che si stanno concentrando le riflessioni dell’antitrust statunitense. Da segnalare, in questo contesto, la performance incredibilmente negativa di AOL, a -24.6% negli ultimi 12 mesi: il gruppo è accreditato di un possibile accordo con Yahoo, ma la fusione appare al momento ipotesi ancora poco concreta. Mentre per Yahoo i giudizi indicano un “depauperamento” degli asset, AOL ha operato una divisione che prepara il terreno a qualsivoglia operazione con aziende terze. Tanto Google quanto Microsoft sono alla finestra, pronte a trovare un momento di tranquillità sui mercati per poter consolidare le proprie posizioni in attesa che passi la tempesta che sta turbando Wall Street.

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