Il ritorno di Internet Explorer

Internet Explorer non scende più, Chrome non sale più: il mondo dei browser vive una importante inversione di tendenza rispetto al 2011.
Il ritorno di Internet Explorer
Internet Explorer non scende più, Chrome non sale più: il mondo dei browser vive una importante inversione di tendenza rispetto al 2011.

Internet Explorer in calo cronico e Google Chrome verso l’Olimpo dei browser. Sembrava questa una situazione destinata a consolidarsi nel tempo, ma i numeri sembrano recitare invece qualcosa di diverso descrivendo una improvvisa inversione di marcia.

E così Internet Explorer torna a guadagnare posizioni, Firefox rallenta un calo che si era fatto pericoloso e Chrome inverte la cavalcata trionfale che l’aveva portato a ridosso dei primi della classe.

I dati sono firmati NetApplication. Internet Explorer risale al 53,83% dopo aver toccato il fondo nel mese di dicembre con il 51,87%; Firefox perde lo 0,4%, ma il mese di febbraio si era chiuso in attivo rendendo meno importante la caduta; Chrome mette a segno il terzo risultato utile consecutivo passando dal 19,11% di dicembre al 18,57% odierno. Safari si conferma attorno al 5% del mercato mentre Opera non si smuove dall’1,6% ribadendo il proprio ruolo di quinta realtà del settore.

L’inversione di tendenza potrebbe essere il frutto di più concause. Innanzitutto è figlia di un mero calcolo, con il quale NetApplication è andato ad erodere la quota che Chrome otteneva grazie al pre-rendering delle pagine e che non ha ragione di essere computata in tale statistica. Inoltre potrebbe essere figlia di una forte campagna di advertising con cui Microsoft sta cercando il alcuni paesi di far notare il proprio IE9, non a caso la versione del browser in maggior spolvero.

L’ultimo semestre ha pertanto visto la situazione assestarsi su di un nuovo equilibrio. Il prossimo elemento di rottura sarà l’uscita di Windows 8, che con l’autunno porterà nuova linfa al mondo Microsoft e potenzialmente anche alla presenza di Internet Explorer nel settore che ha dominato per lunghi anni nonostante Firefox, nonostante Chrome e nonostante le sanzioni antitrust della Commissione Europea.

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