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La connessione internet è stata rallentata in tutto il mondo – e lo è tutt’ora – in quello che gli esperti di sicurezza stanno descrivendo come il più grande cyber-attacco del suo genere nella storia della Rete. Provocata da una guerra fra un gruppo anti-spamming e una società di hosting che ha scatenato una serie di ritorsioni di forte impatto su servizi bancari ed e-mail.
Nonostante l’ampia letteratura sull’argomento e le imprese di gruppo di hacktivisti – come Anonymous – quello che sembra essere il più grande attacco alla Rete mai registrato, per dimensioni, nasce dunque per un motivo futile, non politico, legato al fenomeno colossale della spam.
È la BBC a raccontare quasi in temporeale lo sforzo di cinque polizie nazionali di sbrogliare questa matassa, che vede protagoniste due realtà contrapposte: da un lato l’organizzazione no-profit Spamhaus, che ha un database che elenca i server noti per essere utilizzati per scopi dannosi; dall’altra, Cyberbunker, un host web olandese accusato di aver ospitato cyber attacchi DDoS in passato.
Secondo Spamhaus, dietro l’attacco che da una settimana sta colpendo i suoi server ci sarebbero bande criminali dell’Europa orientale (notoriamente le più legate alla spam e ai cyber attacchi), che hanno prodotto una valanga immensa di flusso di traffico, dell’ordine di 300 GB al secondo: sei volte più della media di un attacco di questo genere.
Gli effetti, probabilmente neppure calcolati, di questo attacco sono ricaduti su snodi infrastrutturali che nulla avevano a che fare con i contentendi. Insomma, un bisticcio pesante sulla corsia di sorpasso ha intasato un’autostrada, con reazioni a catena molto pericolose. L’attacco sfrutta l’infrastruttura di base di Internet, il Domain Name System (DNS) e per questo si fa sentire in modo globale: milioni di computer ricevono false stringhe di numeri – interpretate come indirizzi di siti – che tornano ai server di Spamhause, che in un certo senso viene "costretta" a fare il suo mestiere senza un attimo di respiro.
Per quale ragione effetti così sensibili da mettere
Come finirà? Spamhaus sta cercando di mantenere i server, ma l’attacco è senza precedenti. L’inserimento nella blacklist di questa società forse si sarebbe potuta sospendere in attesa di maggiori informazioni, tuttavia: se volevano una prova della relazione tra Cyberbunker e alcuni cracker della Rete, l’hanno appena ottenuta.