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Arrivano indiscrezioni scovate dal Guardian che parlano di un piano ufficialmente da tenersi segreto (ma già è fallito sotto tale aspetto) finalizzato a ridurre la pirateria britannica di musica e di film, che ad ora coinvolge circa 6 milioni e mezzo di persone, almeno dell’80%.
La prova di un simile piano è una lettera di Baronessa Vadera, il ministro degli affari britannico, a cui il giornale ha avuto accesso senza esserne autorizzato. Il documento sarebbe incentrato principalmente sull’accordo (noto a tutti) che il governo ha messo nero su bianco con gli ISP e l’industria musical/cinematografica.
L’accordo in questione prevede una riduzione della pirateria da realizzarsi in primo luogo inviando centinaia di migliaia di lettere di avvertimento a chi scarica illegalmente per metterli a conoscenza delle possibili conseguenza delle loro azioni, procedendo poi in caso di violazioni ripetute a sospendere l’account fino a che l’utente non si impegni in maniera scritta a non commettere più violazioni e infine, in caso di ulteriori violazioni, si procederebbe alla totale cancellazione dell’account.
In tal senso anche il recente
Ma la notizia ottenuta in esclusiva dal Guardian recuperando la suddetta lettera è appunto che tale riduzione della pirateria secondo il governo dovrebbe aggirarsi intorno all’80% nel giro di due o tre anni, nonostante la cifra specifica ufficialmente non faccia parte dell’accordo firmato dalle parti in causa.
Questi i passaggi fondamentali del documento emerso: «Nonostante questa lettera non abbia effetto sull’accordo stretto, che rimane vincolato ai propri termini già espressi, serve ad assicurarsi che tutti i firmatari abbiano le medesime aspettative […] Io considererò la riduzione come significativa se sarà riuscita ad abbassare il numero di persone che fanno uso di filesharing illegalmente nel Regno Unito di ben più del 50%, possibilmente del 70-80%. Per raggiungere tale obiettivo il lavoro deve iniziare immediatamente senza attendere la legislazione in materia».