Il Don Chisciotte su YouTube. Perché non farlo con un romanzo italiano?

Il Don Chisciotte su YouTube. Perché non farlo con un romanzo italiano?

L’accademia reale di Spagna ha invitato tutte le persone di lingua spagnola nel mondo a contribuire ad una grande impresa: leggere tutto il Don Chisciotte e postarlo su YouTube.

Una bella iniziativa che cerca il connubio tra letteratura e social network. Così si sfrutta la forza della parola e la capacità del Web 2.0 di riprodurla e distribuirla istantaneamente in tutto il mondo. Concorrendo a perpetuarla.

Se infatti il progredire della tecnologia causa anche problemi di obsolescenza, come la grande quantità di dati che rischiamo di perdere nei repentini passaggi dei formati, è anche vero che una operazione del genere permetterebbe di trasferire una delle più grandiosi opere dell’umanità dallo stato fisico a quello virtuale, permettendo di conservarlo sugli hard disk e di fruirlo in streaming ogni volta che si vuole.

Un libro letto per il Web supera le barriere, come la cecità, o la lingua: sfruttando le tecnologie di traduzione istantanea il romanzo godrà di una esposizione forse mai raggiunta prima.

Il metodo pensato dall’accademia è molto semplice: il romanzo è stato diviso in 2.149 segmenti, ciascuno potrà contribuire leggendo uno di questi e postando il video sul canale di YouTube. Considerando la popolazione ispanica presente sul Web (centinaia di milioni di persone) non ci vorrà molto per coprire l’intero testo. Così in men che non si dica si otterrà un risultato culturale duraturo, a costo zero.

Chissà cosa direbbe il cavaliere della Mancia se sapesse che sta per diventare una stella di YouTube, 405 anni dopo essere stato immaginato dal suo creatore Miguel de Cervantes. E il suo fidato Sancho Panza?

Leggendo di questa iniziativa, fa quasi rabbia ammettere che ad oggi nessuno in Italia ci ha ancora pensato. La Divina Commedia, ad esempio, avrebbe tutto per diventare un grande evento basato sulle reti sociali.

Invece la lettura dei canti è affidata alle voci e ai commentatori celebri, come Roberto Benigni (il più presente su YouTube) o Vittorio Sermonti, col risultato che il grande poema di Dante non è disponibile nella sua interezza e non c’è un progetto, un canale definito dove trovarla.

Ma il capolavoro del fiorentino, forse un po’ inflazionato, non è certo l’unica opera che meriterebbe questo impegno. Ci sono molti romanzi italiani che potrebbero ritrovare uno slancio, rinfrescare la loro voce nel mondo grazie ai social network.

Cominciamo a discuterne qui: quale libro leggereste volentieri, per qualche minuto all’interno di un progetto collettivo, se ne aveste la possibilità?

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