Il digital divide americano

Il digital divide americano dipende dal colore della pelle, dal conto in banca, dal grado di istruzione, dall'età anagrafica e soprattutto dal tipo di connessione a disposizione. Praticamente debellata la categoria 'newbie', ridotta al limite minimo
Il digital divide americano
Il digital divide americano dipende dal colore della pelle, dal conto in banca, dal grado di istruzione, dall'età anagrafica e soprattutto dal tipo di connessione a disposizione. Praticamente debellata la categoria 'newbie', ridotta al limite minimo

Un report firmato Pew Internet & American Life Project fotografa la situazione della connettività americana. In un momento storico in cui sembra che l’intera federazione debba essere presto unita attorno all’esplosiva evoluzione della rete wi-fi, l’importante gruppo di statistica intitola il proprio report «Digital division» e riporta i numeri che descrivono il digital divide USA.

Questi i dati che emergono dal sondaggio:

  • Il 26% degli ultra-65enni naviga online con una percentuale che sale al 67% per gli ultra-50enni, al 64.8% per gli ultra-30enni, all’84% per i teenagers;
  • Il 57% degli americani “neri” è connesso, ma la percentuale sale al 70% tra i “bianchi” (trend che si conferma negli anni);
  • I cosiddetti “newbie” sono ormai una «specie rara»: se si considera in questa categoria chi naviga da meno di un anno, si evince che solo il 6% dell’intera popolazione USA è “newbie”. Nel 2002 la stessa percentuale aveva un valore praticamente triplo rispetto ad oggi. Oggi, infatti, la quasi totalità dei navigatori USA naviga ormai da 4 o più anni;
  • 1 americano su 5 (22%) non naviga e non ha mai navigato. Tale valore è praticamente stabile e, allo stato dei fatti, probabilmente congenito: nel 2002 i «disconnected» erano infatti il 23% della popolazione.

Interessante infine il fatto che la continuità della navigazione e la natura del collegamento siano elementi strettamente connessi: gli utenti dial-up sono i meno affezionati al web, mentre chi gode di reti particolarmente performanti usa il web con più continuità e più a lungo.

Sarebbe quantomeno interessante operare un parallelo con i dati dell’utenza italiana, ma al momento non vi sono statistiche similari nel nostro paese. Se nessun parallelismo può essere compiuto, si può però abbozzare un confronto basato sugli unici dati disponibili, ovvero quelli diramati dall’Osservatorio Banda Larga (dati Luglio 2005 distribuiti in occasione del Rapporto sulla Banda Larga nella provincia di Roma). Da rilevare, dunque, che in Italia il 18% delle famiglie è dotato di banda larga ed il 37% di Internet. Inoltre solo il 35% dei “connessi” naviga con una certa regolarità, mentre il resto dell’utenza si limita a brevi collegamenti spesso a frequenza addirittura settimanale. Importante soprattutto il fatto che la mancata copertura rappresenta un elemento vincolante che da solo rallenta di ben il 20% la crescita del broadband italiano.

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