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Jonathan Ive non sembra aver fatto tesoro dei numerosi insegnamenti di Apple in merito alla protezione delle proprietà intellettuali, dei brevetti e dei marchi. Padre di alcuni dei più famosi dispositivi di Cupertino come gli iMac e gli iPod nonché vicepresidente del comparto Industrial Design della società, il celebre progettista ha da poco perso la possibilità di ottenere il controllo di un dominio Internet costituito dal suo nome.
Tutto iniziò circa cinque anni fa, quando il cittadino britannico Harry Jones decise di registrare una serie di domini basati sul nome e cognome del famoso designer. In pochi giorni, Jones registrò jonathanive.com e una serie di domini alternativi con un reindirizzamento verso il sito principale (jony-ive.com, jonathan-ive.com e jonyive.com), occupando buona parte delle combinazioni possibili per la creazione di un dominio personale con il proprio nome. Nel 2006 Apple richiese a Harry Jones di inserire un disclaimer nel suo sito per specificare la totale assenza di alcun collegamento tra il suo spazio online, la società di Cupertino e Jonathan Ive.
Nel febbraio del 2008, un responsabile di Apple contattò nuovamente l’intraprendente utente britannico, proponendogli l’acquisto dei domini registrati. Intenzionato a non vendere il suo sito web, Jones mirò in alto e propose un prezzo pari a 400mila dollari, ma ottene una controfferta di appena 10mila dollari. Determinato a risolvere definitivamente la questione, recentemente Jonathan Ive decise di portare il problema dinanzi alla World Intellectual Property Organisation (WIPO).
Dopo aver attentamente esaminato il caso, la WIPO ha da poco emesso il proprio
I domini possono dunque rimanere nelle mani di Harry Jones, che – ironia della sorte –